LA PIOVRA EUROPEA dell’AGROFARMA E I SUOI TENTACOLI SOCIALI

L’UE è un campo di battaglia:

  • di poteri continentali con proiezione globale;
  • di interessi nazionali, a volte legittimi ma spesso carichi di ipocrisia “sovranista”;
  • di lobby e movimenti che promuovono idee e interessi di ogni genere.

L’UE è una Grande Opera incompiuta, una palude di nazional-imperialismi, dalla salute vacillante: tra deficit di “centralizzazione federale” e “morte cerebrale”. (…)

Ma in pochi ambiti come in quello agrario, la “centralizzazione federale” ha oggettivamente compiuto la sua “grande opera”: paragonabile solo al “federalismo monetario”: c’è la BCE, c’è la Moneta, c’è l’Eurozona. E c’è la PAC: Politica Agricola Comune.

E’ utile aver chiaro quanto segue:

1-Dai Trattati di Roma (1957) che istituirono la CEE e avviarono la PAC (1962) ha preso forma uno Stato agrario continentale che governa il paesaggio agrario e zootecnico delle sue 300 regioni.

2-In Europa, il ciclo produttivo del Cibo è sovradeterminato dai dispositivi dello STATO AGRARIO UE e del suo complesso industriale agro-farmaceutico e agro-finanziario incentrato sul “monopolio biotecnologico” della produzione industriale di sementi, fertilizzanti e pesticidi.

3-La PAC è un campo di battaglia per la spartizione democratica di fondi miliardari, ma configura anche uno strumento geopolitico su scala globale: se da sempre è la più grande voce di spesa del bilancio europeo che alimenta un potente vettore di pianificazione strategica del paesaggio agrario, è anche strumento di “intervento sui prezzi” e, de facto, di azione diplomatica in sede GATT e poi WTO.

4-La dipendenza ideologica ed economica delle Agricolture UE dalla PAC -in vasti comparti- è totale: senza la “banca” del FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e i suoi PSR; senza il “bankomat” dell’AGEA… l’attuale “Agricoltura” del Vecchio Continente sarebbe quantomeno dimezzata!.

Dunque: senza “capitali pubblici – soldi di tutti”, l’attuale Modello di produzione del Cibo non sta in piedi: altro che capitalismo liberale e mitologie santificanti la proprietà privata!.

5- Cibo ed Energia definiscono il campo di battaglia decisivo per la Vita e per l’Avvenire dell’Umanità. Il Genio dell’imperialismo americano, Henry Kissinger, aveva le idee chiare: “Chi controlla l’Energia controlla interi Stati, chi controlla il Cibo controlla interi Popoli”.

Cibo ed Energia sono armi strategiche nella Guerra Totale weaponizzata: guerre monetarie e commerciali, energetiche e industriali, “climatiche” e militari… Alimentari.

Il Mercato del Cibo è un campo di battaglia globale, e lo è da secoli: a kmzero c’è solo la Fame. Lo sviluppo diseguale e caotico del ciclo del Cibo, della produzione e dei commerci, dei consumi e degli sprechi (25%!!!) è un male irrimediabile del Kapitalismo Reale.

6- Non è un caso se il Cibo -come l’Energia- risultino sostanzialmente esclusi da Accordi commerciali globali perfino nella fase della “Globalizzazione Trionfante” seguita all’implosione dell’URSS (1989-1991).

Lo storico ufficiale della WTO, il prof. VanGrasstek della Harward University, è chiaro: né il GATT, né la Word Trade Organization -che gli succede nel 1995- vi hanno mai prodotto “regole generali” che non fossero disattivate da una serie di “eccezioni” già in fase negoziale: l’Agricoltura in particolare configura un campo minato anche in tema di “consenso popolare”: ovunque. Intanto la WTO è paralizzata -de facto dal 2001: kappaò al Doha Round!. E si è impaludata proprio sull’Agricoltura; resta in vita artificiale “in attesa di tempi migliori”. E anche i negoziati tra grandi insiemi di stazza continentale, ora tocca a UE e MERCOSUR, non godono di buona salute. (…)

L’adozione dello strumento dei dazi doganali sul Cibo “è a un livello doppio rispetto a ogni altro settore del commercio mondiale”: malgrado le minacciose pressioni liberiste dell’imperialismo USA, armate di Dollaro, di “CIA” e di Missili: la moral suasion del Washington Consensus!. Va detto, comunque, che il Kapitalismus agrario amerikano -privo di retaggi feudali e lacci statalisti- si sviluppò rapidamente: il Chicago Board of Trade (CBOT), dove sono negoziati il mais, l’avena, il riso, la soia, la farina di soia, il frumento, l’etanolo… è attivo dal 1848!.

7- Nell’Epoca dell’Imperialismo, il Cibo, non meno della più mediatizzata Energia, è stato e sarà un cruciale campo di battaglia nella Contesa globale: ma nessuna soluzione strutturale è possibile se il suo modo di produzione e distribuzione permarrà di tipo capitalistico: non si possono raddrizzare le gambe ai cani!.

Un esempio che li vale tutti: l’Accordo nordamericano per il libero scambio (in inglese: North American Free Trade Agreement, NAFTA) sottoscritto nel 1992 da Usa, Canada e Stati Uniti del Messico, entrava in vigore il 1º gennaio 1994.

Lo stesso giorno esplodeva l’insurrezione indigena zapatista in Chiapas… anche contro il NAFTA che eliminando le barriere doganali, soprattutto per il MAIS e i beni alimentari, avrebbe affamato i popoli del Messico. In appena un anno la produzione di mais e beni alimentari in Messico crolla di metà e milioni di agricoltori e lavoratori dei campi vanno in rovina: ma il Cibo importato da USA e Canada ha realmente prezzi più bassi…fin quando, già nel 1996, i cattivi raccolti amerikani e l’assenza di riserve fanno esplodere una inedita carestia che affama milioni di persone e miete migliaia di vite anche tra i bambini delle stesse campagne desertificate.

I rivoluzionari zapatisti, camminando domandando, obbedendo comandando, avevano previsto tutto. Da notare che il Cibo nord-amerikano ed europeo è sovvenzionato con un fiume di contributi statali: il liberismo vale per gli altri!.

Privati dell’export alimentare, e saccheggiati di altre risorse naturali, i PVS -Paesi in Via di Sviluppo- perdono il surplus necessario ad acquistare tecnologia e beni che non producono: il circolo vizioso delle politiche imperialistiche -imposto dal FMI -Fondo Monetario Internazionale a trazione USA- coi suoi Piani di Aggiustamento Strutturali, distrugge ogni residua sovranità in decine di paesi: il neocolonialismo è la forma dominante delle relazioni storiche tra il blocco euro-atlantista e il Sud globale. L’ascesa della Cina, il suo ritorno nella Storia del Mondo, ne ha già rimesso in discussione le forme secolari: il multipolarismo-multilateralismo è la proposta di Pekin a un Occidente collettivo che si prepara ad aggredire il Dragone e “bombardare” la Via della Seta!.

8- La “crisi ideologica” del liberismo imperialista, il ritorno del protezionismo e di colossali “investimenti pubblici” (“a debito”!) nel nuovo ciclo politico dell’Occidente in declino, non cambiano la Realtà: è pur vero che, nel trascorso Trentennio, la “globalizzazione reale” si è compiuta sviluppando supply chain -catene del valore- che nessun “decoupling” e nessuna “verticalizzazione” potranno aggirare senza una Guerra Totale, che nessuno vuole e tutti stanno preparando: come i Sonnambuli del 1914.

Un dato: dal 1994 (trionfale fondazione del WTO) l’export globale è cresciuto in valore di 5 volte: superando i 25.000 miliardi di dollari all’anno!. A produrlo è una rete storicamente inedita di miniere – fabbriche – infrastrutture logistiche – navi, aerei, tir… E forza-lavoro sempre più specializzata: due miliardi di operai e tecnici produttori!. Da notare, infine, che oltre metà dell’export globale è costituito da “prodotti intermedi”, componentistica, input per “catene del valore” che stanno in piedi solo grazie a un sistema globalizzato. E in UE, per dirne una, non si produce neanche uno smartphone: uno!.

9 – Una R/esistenza umana organizzata nella CoScienza -un Cammino di decolonizzazione della vita quotidiana al tempo dei biopoteri globali- presuppone una conoscenza profonda della Realtà: una Mappa e una Bussola per non perdersi nelle nebbie dell’Epoca dell’Imperialismo e delle sue cento guerre e mille trappole. Ne va della Verità, della Salute e della Civiltà.

“Fatti non fummo per viver come bruti” (Dante). Ma senza illusioni e senza ansie: la Catastrofe non può essere evitata, perché è già innescata. Va affrontata in modalità Katèchon 2.0: “potere che modera” in modalità ri-evoluzionaria ecosociale. O niente. Cosa vuol dire?. E’ una Via di Santità.

Cibo ed Energia, materie prime per la forza motrice umana e delle macchine, definiscono il campo di battaglia decisivo di una RiEvoluzione epocale orientata dalla Scienza-Programma dell’Ecologia Sociale 4.0. che avrà nel Tecnico produttore la sua figura centrale e nel Latifondo ecosociale il suo spazio vettoriale trainante.

Il Tecnico produttore ecosociale avrà un’anima contadina e una mentalità tecnologica rievoluzionaria. E del Paesaggio agrario incentrato sul Latifondo ecosociale trarrà beneficio anche l’azienda contadina 4.0, finalmente libera di produrre e sperimentare (…)

10- Nessuna forma di Autodeterminazione comunitaria di respiro federalista e solidale, in particolare nessuna liberazione dalla dipendenza neocoloniale e “parassitaria”, è materialmente praticabile a prescindere dalla Scienza-Programma dell’Ecologia Sociale e dalla produzione e distribuzione eco-socialista di Cibo ed Energia. Che siano piccole bioregioni o grandi imperi, solo l’Ecologia Sociale può curare e salvare la Terra, la sua biodiversità e la sua Bellezza, che non è “monetizzabile”!. (…)


Ricordiamo infine che contro le furie devastanti del liberismo imperialista scatenate dal Regime di Washington all’inizio degli anni Novanta, si sviluppò un movimento mondiale “No Global” (in realtà Glocal: pensare globalmente – agire localmente; per la “globalizzazione dei diritti eco-sociali e civili”).

Dalla grande contestazione al WTO di Seattle 1999 alla “macelleria messicana” del G8 di Genova 2001: vi abbiamo partecipato attivamente, era la Casa naturale di TerraeLiberAzione: un movimento plurale, dinamico e profetico, criminalizzato e represso violentemente poiché si vedeva lontano e la nostra Forza cresceva.

Le democrazie imperialiste sanno riconoscere i loro nemici: esterni ed interni. Non ce ne lamentiamo. Lezione imparata: il Kapitalismo reale è incompatibile con l’Ecologia sociale: l’unica Scienza-Programma che può salvare l‘Umanità da sé stessa. Meglio “apocalittici” che disintegrati!.


La Storia del Cibo è la Storia dell’Umanità: siamo quello che mangiamo, ma anche il modo in cui lo produciamo, distribuiamo, cuciniamo… Conoscerla -oltre I pixel inodori e insapori dello Spettacolo “contadino eroico” e culinario che inonda le TV- è cosa buona e giusta.

Il Ciclo del Cibo è il prodotto secolare di Guerre coloniali, non meno che delle ibridazioni e selezioni di cultivar, delle innovazioni tecniche e dei modi di produzione, dei mutamenti climatici e delle migrazioni: umane e degli altri animali e vegetali. Tutto si muove: anche gli Alberi!. (…)

Un pugno di GLOBAL PLAYER controlla il ciclo mondiale del Cibo: a monte e a valle, dalle sementi ai fertilizzanti ai pesticidi. Alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO).

E’ una Piovra, potentissima. La sua testa coincide oggi con le 4 big player sintesi di un secolare processo di concentrazione-centralizzazione globale tipico dell’Epoca dell’Imperialismo: il gigante americano Corteva (Dow-Dupont), le tedesche Bayer-Monsanto e BASF, e ChemChina-Syngenta: producono e vendono oltre due terzi delle sementi e dei prodotti agrofarmaceutici a livello globale.

La Piovra oligopolistica globale opera attraverso una moltitudine di tentacoli.

Restiamo in Europa: in Commissione UE non si muove foglia che questa Piovra non voglia. Pochi sanno che i suoi tentacoli configurano l’unica Lobby capace di convocare e tenere summit riservati con la Commissione.

E ben che vada vengono definiti, in negativo, “Lobby”, in verità una parola comoda per dire tutto e niente: ci sono anche Lobby buone: Gruppi di Pressione per il “Bene Comune”. Amen.

Le Forze mentali dell’AgroFarma agiscono in UE anche attraverso il Copa e la Cogeca: due sigle europee di lunga storia, ma che dicono poco e niente, perfino a tanti “agricoltori”, poiché non appaiono nello Spettacolo mediatico: non ne hanno bisogno. Questa Cupola è agìta dalle Forze mentali dell’AgroFarma UE, ne costituisce i tentacoli sociali.

Fine della narrazione “complottista”.


Il Copa e la Cogeca dichiarano ben 22milioni di iscritti; si definiscono “la voce unita” degli agricoltori e delle cooperative agricole UE e partecipano direttamente ai Tavoli delle organizzazioni internazionali (OCSE, ONU, COP e WTO) e “alla negoziazione e all’attuazione di accordi bilaterali e multilaterali di libero scambio”.

Il Copa è lo storico Comitato delle organizzazioni professionali agricole d’Europa, vi aderiscono 60 organizzazioni ed è riconosciuto dall’UE come rappresentante “di 22milioni di agricoltori e delle loro famiglie”, ma dubitiamo che siano in tanti gli Agricoltori informati della sua stessa esistenza. (Vi partecipano anche 36 organizzazioni di altri paesi europei non UE, tra cui Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia).

Di Copa fanno parte, per esempio, la potente FNSEA (Francia), la potentissima Deutscher Bauernverband e.V. (DBV), la vivace Fédération Wallonne de l’Agriculture (FWA), le diverse e forti organizzazioni polacche come la Federacja Branżowych Związków Producentów Rolnych…

Di Copa sono membri italiani la Confagricoltura (che organizza grandi proprietari e soprattutto l’AgroFarma), vi fa presenza la piccola CIA (più vicina invece al mondo dell’Agricoltura Bio); e la radicatissima Coldiretti, col suo milione e mezzo di iscritti, che fu un potente pilastro del potere democristiano nella prima Repubblica e che è in realtà un “partito agrario ministeriale”. Potente e sistemico: il ministro delle politiche agricole di Roma potrebbe anche non esser nominato, o metterci un “cretino” (infatti…).

Lo Spettacolo italiano lo comanda Coldiretti, che vi recita tutte le parti in commedia: col suo fantasioso populismo tricolorato: dai mercatini contadini (meritevoli di miglior fortuna) alle demagogiche proteste doganali a “bloccar frontiere” (UE!) rivendicando un prosciuttifero “passaporto per i maiali”; fino al fumo senza arrosto contro i fantasmi della “carne sintetica” (in difesa delle fabbriche di carne viva dopata). Ma non manca la retorica “BIO”, ché a leggerne certi comunicati, la Coldiretti pare un movimento agroecologista e antimperialista!.

In realtà, Coldiretti -coi suoi Consorzi Agrari- è in Interessi milionari tutt’altro che “sindacali”: con l’AgroFarma, ma anche con la secolare Bonifiche Ferraresi, il più grande latifondista italiano- che nel 2017 ha rilevato anche la Sis (Società italiana sementi), che domina il fondamentale “granaio sementifero” – si ricorda l’esclusiva per moltiplicare il seme della varietà di grano Senatore Cappelli: che venne sanzionata dal patetico Antitrust con la solita multa irrisoria).

Sis…con Coldiretti a far da compare nel “polo” Consorzi Agrari & Bonifiche Ferraresi “BF” quotata in Borsa: “contro lo strapotere delle multinazionali” (addirittura!). E c’è Coldiretti con Eni in “produzione di feedstock per biocarburanti sostenibili”: con protocollo firmato al G7 Ambiente. Di tutto e di più: ci mancavano solo i suoi chef in RAI.

E non poteva mancare la loro bandiera gialla nell’ipocrisia del Piano Mattei “per salvare l’Africa dalla fame e dall’emigrazione”: Coldiretti vi contribuisce, in cordata con BF, Filiera Italia e Consorzi Agrari, costruendo un set agricolo per uno spot che verrà girato in una location di 400 kmq tra Algeria, Angola, Ghana, Egitto. La piccola provincia di Enna è 2.575 km²: ne riparliamo.

Coldiretti recita tutte le parti in commedia, spiazzata a volte dal forconismo, ma i fuochi di paglia si spengono presto e fanno pure comodo: d’altronde -per quanto capaci di tutto- sarebbe imbarazzante protestare contro sé stessi: il “Ministero” è nel suo pieno controllo: “qui non si muove foglia che coldiretti non voglia!”. Altro che “poveri contadini!”!.

Non si può dire infine che l’ottantenne “bonomiana” -sopravvissuta a Tangentopoli- non abbia costruito un’abile classe dirigente e una imponente e capillare tecnostruttura scientificamente organizzata: altro che forconismi!. Il Ministero (MASA) andrebbe abolito: ci basta Coldiretti, “amica di tutti”: anche delle “multinazionali agrofarmaceutiche” che hanno fornito ideologie, armi e modalità per distruggere più Vita e Biodiversità di quanta non ne abbiano devastata tutte le guerre dell’ultimo secolo!.

E Coldiretti celebra anche la “Giornata Mondiale della Biodiversità” nella “sua” RAI: un capolavoro di ipocrisia greenwashing.


L’attacco decisivo della Piovra AgroFarma al debole a malcongegnato Green Deal – Farm to Fork UE viene pianificato nell’autunno 2021: documenti trapelati dalle “segrete stanze” di Copa-Cogeca parlano chiaro: a muoversi, in realtà, sono CropLife ed Euractiv -strutture “mediatico-scientifiche” della Piovra: si “consiglia” ai deputati di eliminare qualsiasi formulazione a sostegno degli obiettivi di riduzione di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici. Evidentemente erano “consigli che non si possono rifiutare”.

Va notato che le argomentazioni “scientifiche” utilizzate attingono a piene mani da una serie di “studi di impatto” del tutto antiscientifici già nella delinquenziale parzialità del loro Metodo, molti dei quali finanziati dalla stessa AgroFarma.

E’ noto uno “studio d’impatto” (e lo schema di un documento politico) redatto dai ricercatori dell’Università di Wageningen e finanziato da CropLife Europe -una maschera greenwashing della Piovra AgroFarma- che fornisce un arsenale di armi “scientifiche” alla campagna anti-Farm to Fork: “gli stessi ricercatori di Wageningen hanno anche partecipato a un summit lobbysta di alto bordo con la Commissione europea e i loro nomi appaiono come relatori in due eventi di Euractiv”.

Questi “scienziati embedded” ignorano parametri cruciali come “la riduzione degli sprechi alimentari, i cambiamenti nella dieta, i circuiti di feedback ecologico positivo (ad esempio la lotta biologica ai parassiti anche grazie al ripristino degli ecosistemi agricoli), ma anche la possibilità di modelli commerciali “altri”: equi e solidali”.

Ma senza illusioni. La Dittatura dei Padroni del Cibo consolida in AgroFarma il suo core business, ma- al di là del greenwashing- sta già sviluppando potenti “linee in biologico”, puntando sul monopolio delle sementi: il gioco è collaudato. Un esempio: Bayer, gigante tedesco e player globale, ha due marchi già lanciati (Seminis & l’olandese De Ruiter). Al resto ci pensano le leggi e direttive dettate al Palazzone UE e ai suoi 27 governi locali.

La tendenza secolare allo svuotamento di autonomie colturali e culturali appare inarrestabile.

Tanto l’AgroFarma, che la loro “AgroBio” (per quanto meno dannosa), alimentano la Grande Macchina del Cibo-Merce&Commodity. Sostenuta da un fiume di miliardi UE in sovvenzioni, da una rete UE di protezioni doganali e da intermittenti esenzioni fiscali statali. L’Agricoltore post contadino è solo un soldatino di una guerra non sua.


In piena Protesta dei Trattori -il 23 febbraio 2024, da Bruxelles- la superlobby Copa & Cogeca, ha diffuso un “manifesto elettorale europeo”, nel quale -dopo aver apprezzato le “storiche proteste agricole”- vi si definisce una linea della Politica Agricola Comune raddrizzata sull’AgroFarma: dopo la vittoria sul Glifosato, è fuoco preventivo su Direttiva emissioni industriali (IED), Legge sulla Natura (LNR), norme sugli Imballaggi e sui rifiuti di imballaggio: questioni ancora in discussione legislativa.

Ricordiamo che a dicembre 2023 l’uso del micidiale glifosato è stato autorizzato per altri 10 anni, mentre -dal parlamento europeo- è stata bocciata la proposta di dimezzamento dell’uso dei pesticidi entro il 2030.

Gli argomenti utilizzati dalla Piovra del colonialismo agrofarmaceutico -spesso conditi con parole dal menù greenwashing- sono quelli di “una perdita di competitività, un aumento di costi e oneri amministrativi, nonché incomprensioni e rifiuto”. E chiariscono che si tratta di leggi e direttive “imposte dall’alto verso il basso e la cui applicazione è priva di mezzi, transizioni e finanziamenti adeguati” (e questo è vero).

E sia chiaro: hanno le loro buone ragioni quasi su tutto: nella loro Logica capitalistica, che è opposta alla nostra Logica ecosocialista: ma non ci si dica che il Ciclo del Cibo agrofarmaceutico “è necessario a sfamare l’Umanità”: tanto è vero che se ne butta il 25%: quanto basterebbe a risolvere sul serio la vergogna della Morte per Fame: altro che FAO!. L’AgroFarma imperialista è funzionale all’insaziabile fame di Profitti dei Padroni del Cibo. Punto.

Quanto al programma Farm to Fork -vettore del Green Deal ecoimperialista e neocolonialista- è nato morto ed è evidente a chi -come TerraeLiberAzione- da oltre 40 anni analizza anche la tendenza “ecocapitalista”, dall’America all’Europa. E il suo Imbroglio Ecologico: ci mancano solo i carriarmati solari della Zeitenwende, il “cambio d’epoca”: li guideranno i Gruenen, i Verdi tedeschi: nati ecopacifisti e diventati ecoimperialisti!.

Intanto, sull’onda dei suoi recenti e spettacolari successi- che hanno demolito Farm to Fork -il vettore agricolo del Green Deal dell’imperialismo europeo… il livello di organizzazione lobbysta dell’AgroFarma europea si evolve: la Guerra di AgroFarma ci pare coordinata dalla “Coalizione per la catena agroalimentare” e dalla European Livestock Voice.

Per dare un’idea della loro “Scienza”, eccone una perla:

Benessere ANIMALE?. “Problema inesistente: gli animalisti non hanno idea che una crisi del benessere avrebbe un impatto sull’approvvigionamento alimentare. Se gli animali fossero generalmente in uno stato di “crisi del benessere”, produrremmo molto meno cibo di quanto produciamo ora. Un animale può essere adeguatamente produttivo solo se è ben curato e, nell’UE, gli attuali livelli di produzione sono possibili grazie agli elevati standard di benessere degli animali…”.

Dunque: sofferenza, dolore, condizioni di vita innaturali… nelle fabbriche di carne viva non producono alcuna “crisi del benessere”: sennò?. Ecco: gli Animali dovrebbero scioperare o suicidarsi in massa?.

Non è necessario essere anti-specisti, né animalisti, né sostenitori veri dell’animal welfare… è sufficiente avere un normale cervello funzionante: una visione reale degli allevamenti intensivi e una idea elementare di benessere applicata a un qualunque essere vivente: per classificare l’European Livestock sotto la media della peggior bestialità: quella umana.

Mario Di Mauro -Fondatore della Comunità TerraeLiberAzione.


PRIMA PARTE – BIO E’ MORTO! > http://www.terraeliberazione.net/2024/02/13/bio-e-morto/

SECONDA PARTE – VERSO UNA AGRICOLTURA SENZA AGRICOLTORI > http://www.terraeliberazione.net/2024/03/25/verso-una-agricoltura-senza-agricoltori/

TERZA PARTE – Un MILIONE di FANTASMI > http://www.terraeliberazione.net/2024/04/20/un-milione-di-fantasmi-nelle-nebbie-del-made-in-italy/

QUARTA PARTE – I PADRONI del CIBO nella CONTESA GLOBALE > http://www.terraeliberazione.net/2024/04/27/i-padroni-del-cibo-nella-contesa-globale/

Sul tema anche questo recente intervento di TerraeLiberAzione uscito sul quotidiano LA SICILIA > http://www.terraeliberazione.net/2024/01/20/sicily-park-lisola-senza-cielo-senza-mare-esenza-terra/