BIO E’ MORTO!

La Protesta dei Trattori -telecomandata dalle Multinazionali di Big AgroFarma- travolge l’ipocrisia del Green Deal UE.

Cibo ed Energia definiscono il campo di battaglia decisivo per l’Avvenire dell’Umanità. Cibo ed Energia sono armi strategiche nella Guerra Totale weaponizzata: guerre monetarie e commerciali, energetiche e industriali, “climatiche” e militari… Alimentari. Kissinger direbbe: “Chi controlla l’Energia controlla interi Stati, chi controlla il Cibo controlla interi Popoli”.

La Protesta dei Trattori ha il merito di aver riportato la Questione agraria e del Cibo all’attenzione delle opinioni pubbliche europee. Ma va capìta realmente: con Rispetto e Attenzione, anche nella Critica: tantopiù che nello Spettacolo mediatico e politicante son saliti tutti sul Trattore protestante: i posti sono tutti occupati.

In Realtà -oltre le nebbie di questa piccola guerra agricola con vista sulle elezioni UE di giugno- la Protesta dei Trattori è in realtà telecomandata da remoto, da Forze mentali globali dell’Agrofarmaceutica: e non solo da Monaco (Bayer-Monsanto&C.) e da ambienti della Borsa di Amsterdam con lo sguardo alzato sull’index S&P Commodity Producers Agribusiness.

A dicembre 2023 l’uso del micidiale glifosato è stato autorizzato per altri 10 anni, mentre -dal parlamento europeo- è stata bocciata la proposta di dimezzamento dell’uso dei pesticidi entro il 2030. Il glifosato è un erbicida totale (non selettivo): fu inventato negli anni Settanta da John Franz, un chimico della multinazionale USA Monsanto (dal 2018 è tedesca: BAYER). Il glifosato venne commercializzato nel 1974, con il nome commerciale di “Roundup”, anche per diserbare strade, giardini pubblici, marciapiedi e ferrovie. Il vero “boom” del glifosato scoppiò quando Monsanto cominciò a commercializzare sementi per cultivar resistenti al glifosato: gli imprenditori agricoli potevano liberarsi delle cosiddette “piante infestanti” e di altre forme di vita semplicemente bombardando di glifosato i loro campi glifosato-resistenti. (…)

Ma non è finita: s’avanza una Restaurazione del regime colturale e culturale che sta devastando il Pianeta e avvelenando ogni Essere vivente: un regime che negli ultimi decenni è stato radicalmente contestato da movimenti contadini ed ecologisti in tutto il Mondo, imponendo timidi, confusi e ipocriti ripensamenti anche nelle Politiche UE. Ne riparliamo. La Restaurazione in corso ridà campo libero a Tutto quello contro cui -come TerraeLiberAzione- ci siamo battuti per 40 anni: Bio è morto!. Ha vinto Terminator. Altro che Trattori protestanti!.

Certo, nella protesta europea dei Trattori di Bayer&C. confluiscono caoticamente anche malesseri e motivazioni differenziate, per esempio le campagne nazionaliste polacche e rumene hanno dichiarato guerra al grano ucraino; altri, “sovranisti europei”: ostili ad accordi UE-Mercosur ecc.- Ma va rilevata anche una critica sensata alla distribuzione asimmetrica, “per ettaro”, delle gigantesche sovvenzioni PAC (che servono però anche a comprare sementi sterili e agrofarmaci); non mancano rivendicazioni in tema di esenzioni fiscali nè rabbia per i prezzi del cibo che -dal produttore al consumatore- lievitano in GDO con proporzioni realmente vergognose, ma poco c’entra la “concorrenza straniera”: e comunque l’Agroindustria italiana, da Barilla in giù, senza import di materia prima e senza export di prodotto trasformato fallirebbe in 3 mesi. Altra cosa è la tutela e valorizzazione commerciale… su un Mercato che è mondiale da 5 secoli- consapevoli che nel Secolo XXI a kilometrozero nazionalistico c’è solo la FAME (e Adolfo Urso)!.

Tantopiù che il land grabbing -non solo per il fotovoltaico desert tech- sta determinando una gigantesca ristrutturazione della proprietà fondiaria su scala planetaria: un esempio, tra i tanti: l’Arabia Saudita ha acquistato una immensa quantità di terreni sparsi nel mondo ed è diventata, ci pare, il secondo produttore globale di riso: di certo non nel deserto, ma in Africa, Sud America e… in Europa: da qualche parte le loro montagne di petrodollari le devono investire, no?. S’avanza un latifondo globale neocoloniale: altro che sovranismi ottocenteschi!. Per non dire dei Benetton e degli Elkan-Agnelli.

Intanto, mentre i Trattori protestanti sfilano ordinati e scortati in tutta Europa- “spontaneamente telecomandati”- attirando l’attenzione benevola dello Spettacolo massmediale che fabbrica le “pubbliche opinioni”… l’Oligarchia europea dell’Agrofarmaceutica ha scatenato un altro blitzkrieg a Bruxelles, vincendo, al momento, su tutta la linea: facilitata dall’avventurismo eco-capitalistico del Green Deal-UE occultato da fitte nebbie eco-apocalittiche imposte come indiscutibile verità scientifica e che TerraeLiberAzione ha smontato 20 anni fa (e non siamo “negazionisti”: siamo solo onesti). Al resto ci ha pensato la crisi profonda di una “Agricoltura UE” dopata e malata. E il clima elettorale UE col suo cinismo e i suoi tatticismi: una Tempesta perfetta.

A guidare i Trattori protestanti, con spettacolare simultaneità: dall’Olanda, che li ha inventati, alla Polonia; dalla Francia alla Germania, dall’Agro Pontino al…Festival di San Remo, in verità non vediamo Liberi Contadini, quanto piuttosto “tecnici produttori”: in gran parte anche proprietari del mezzo di produzione- ma in realtà “dipendenti a partita IVA” dalle Multinazionali dell’AgroFarmaceutica e dalla GdO. E loro lo sanno, anche se guardano all’Avvenire dell’Agricoltura -e della Terra- sullo specchietto retrovisore del Trattore. In breve: non chiamateli Contadini 4.0: i Contadini 4.0 sono tali solo nell’Agroecologia e rappresentano l’Avvenire del Paesaggio agrario e del Cibo sano. (Nella protesta europea dei Trattori non vediamo, invece, i milioni di operai e tecnici delle campagne, né dell’agroindustria: ne riparliamo).

Altro che contestare la messa a riposo del 4% dei terreni!. Ecco un tema cruciale che li vale tutti. Pagati per non coltivare?- La giusta e timida norma che indica di lasciare a riposo purtroppo solo il 4% del terreno è limitata ad aziende sopra i 10 ettari di seminativi (dunque circa il 90%!) e quel 4% di vincolo include muretti, siepi, fossati, laghetti, gebbie, stradelle, alberi, boschetti, edifici, spiazzali, limes… con l’obiettivo di preservare un minimo di biodiversità del paesaggio vivente: api e altri insetti impollinatori ecc. In realtà la contestata misura è debole e perfino inutile: ma per motivi opposti. Ben altra cosa sarebbero le rotazioni colturali, fondamento dell’Agroecologia, cioè della vera Agricoltura eco-razionale: ad esempio, i seminativi a grano fertile vanno alternati a lenticchie, fave e ceci… Altro che sementi sterili e agrofarmaci: e il valore di mercato è già ben altro, che non 22 cent. al kilo!.

L’eterna Questione del Cibo, della sua quantità e qualità, necessita di Analisi storiche e scientifiche profonde. E di Verità. “Bloccare le importazioni ecc.?”. Si tace, per esempio, sulla realtà ecocida e neocoloniale di quella soia “brasiliana”, che devasta l’Amazzonia, ma che è “europea”!. L’83% della soia ai pesticidi per l’alimentazione di animali da macello allevati in UE, è importata dal Sudamerica (40% dal Brasile deforestato, prodotta su una superficie più vasta della Germania: senza la soia sudamericana gli allevamenti intensivi europei, veri e propri Lager, chiudono in 3 mesi: non che sia una tragedia!).

Ma in realtà, anche quella soia “brasiliana”, che devasta l’Amazzonia, è “europea”: le sementi e i pesticidi per coltivarla, sono forniti da multinazionali europee (anche il micidiale paraquat) e reimportati in forma di soia per mangimi… E’ neocolonialismo 4.0: dall’UE si esternalizzano inquinamento e desertificazione nel ciclo dei mangimi: e questo giochino è una regola, non una eccezione: i “certificati verdi” scambiati con quote di inquinamento e l’ipocrisia greenwashing al tempo del terrorismo climatico IPCC e dell’auto elettrica più fossile del petrolio: il litio, il cobalto, il nickel, il rame, le terre rare… non piovono dal cielo!. Pianeta Terra, abbiamo un problema!.

“A determinare il Clima della Terra è il Lavoro della Natura: la nostra posizione nella Galassia, i mutamenti nelle emissioni solari, le variazioni cicliche più piccole nell’orbita terrestre, le correnti oceaniche, l’attività dei Vulcani… E certo anche l’inquinamento antropico-capitalistico. Ma non esiste, né potrebbe esistere, alcun “modello previsionale” produttore di certezze e non solo di ipotesi. L’IPCC -nella sua sintesi spettacolare ecocatastrofista e dalla più moderata grancassa delle COP- spaccia balle spaziali!. La Questione Cibo ed Energia è la grande-madre di tutte le battaglie per l’Avvenire della Terra. A inquinare è il modo di produzione capitalistico, irrazionale e dissipativo: la potenza del vulcano produttivo si disperde nella palude del mercato. Mai la Merce sfamerà l’Uomo!”. (TerraeLiberAzione-Report 2006).

L’eterna Questione del Cibo, della sua quantità e qualità, necessita di un nuovo modello post-capitalistico, da fondare sul paradigma dell’Agroecologia 4.0: sviluppando una Tecno-Scienza glocal applicabile su larga scala: una “pianta di tutti i climi” per la Salvezza di una rigenerata Comunità dei Viventi, riconciliata con sé stessa e con Madre Natura, che si prenda Cura di questo piccolo pianetino disperso nell’infinito Cosmo.

In Attesa dell’Avvento di un Mondo Nuovo si deve comunque produrre Cibo ed Energia, col minor danno possibile e con un minimo di razionalità e di Scienza autentica.

Già nel Settecento, nel suo capolavoro “I viaggi di Gulliver”, il dublinese Jonathan Swift (1667 – 1745) aveva sbeffeggiato la Falsa Scienza narrando dell’Accademia di Lagado. Esilaranti “scienziati” si accanivano: chi nel cercare di costruir case a partire dal tetto; chi di estrarre, a un prezzo ragionevole, raggi solari da cetrioli (“ma fra otto anni, non subito,… sol perchè i cetrioli, quest’anno, costano maledettamente cari!”). E v’era anche il genio che si sfurcuniava il cervello per produrre cibo da sterco: ricevendo dalla “Società” una dotazione settimanale d’un bidone colmo di merda varia “grande circa quanto un barile di Bristol”.

1-Per produrre biocarburante (agro-etanolo) su larga scala si “bruciano” cibo e suolo sufficienti ad alimentare un miliardo di esseri umani, partendo da qualsiasi biomassa alimentare: dal mais al grano, dalla canna da zucchero alla barbabietola, dalla palma ecc; bruciando immense quantità di suoli, acqua, fertilizzanti: e sia chiaro che non esistono “terre marginali”, semmai marginalizzate!.

Ma il colmo è che il ciclo dei biocarburanti genera anch’esso gas a “effetto serra”, per non dire che -secondo studi indipendenti- “per coltivare e distillare un potenziale energetico di 100 joule in etanolo, occorrono attualmente 77 joule di carburanti fossili: è così irrazionale che solo un miliardario flusso di incentivi pubblici ne può sostenere artificialmente la produzione”. Altro che “Farm to Fork”!. Serve Verità: e se ne vede poca, da tutte le parti in Contesa. Per esempio, chi lo sa che “l’uso di antibiotici negli allevamenti causa, solo in Italia, 300mila casi d’infezione correlata a batteri resistenti, con circa 7mila decessi…”? (Associazione Microbiologi Clinici Italiani). Intanto, Bio è Morto!.

Mario Di Mauro – Fondatore della Comunità TerraeLiberAzione (1984-2024)