LA RI-EVOLUZIONE AFRICANA IN CAMMINO. Viva la gioventù ri-evoluzionaria del Senegal! – Buon lavoro, Bassirou Diomaye Faye e che “Dio ti protegga”!

Bassirou Diomaye Faye, 44 anni, è il nuovo presidente della repubblica del Senegal, avendo stravinto elezioni rinviate e sabotate da anni. Macky Sall, il capo di stato uscente, era in carica dal 2012!. Ma la notizia non è questa.

Eccola, la notizia. Faye è un prigioniero politico -liberato appena 10 giorni fa- la cui candidatura è stata imposta a furor di popolo.
Faye è leader di un grande movimento ri-evoluzionario e generazionale: anticolonialista, socialista e panafricano. Un altro figlio di Muammar Gheddafi, che si aggiunge ai Giovani “in divisa” che hanno guidato i golpe anticolonialisti in Niger, Mali, Burkina e Gabon.

Anche in Senegal non sarà facile liberarsi dalle catene secolari dell’Imperialismo francese ed europeo, che urla e si dibatte rabbioso perché Cina e Russia sviluppano un intenso partenariato nelle molte Afriche.

E sia chiaro: dipende solo dalla Nuova Africa mettere a frutto per la propria sovranità la scienza delle relazioni internazionali.

La Nuova Africa ha una sola possibilità globale: ergersi a potenza del mondo multipolare, costruendo una propria indipendenza reale: rompendo col modello capitalista, cercando nuove vie come l’Ecologia Sociale 4.0. e come la MONETA AFRICANA di SVILUPPO, appena coniata da Gheddafi, e subito bombardata dalla più grande coalizione imperialista dell’ultimo secolo (40 stati: in prima fila determinante, l’italietta suicida, vigliacca e traditrice).

MADRE AFRICA ha perso nel 2011 il suo più grande Profeta, ma la sua Lezione è più viva che mai, incluso l’errore di dar fiducia all’Europa.

Nessuna illusione, ma la Ri-Evoluzione africana anticolonialista è in marcia e ne ha di lavoro da fare!.

Ad esempio: lungo è l’elenco delle multinazionali francesi che dominano l’economia neocoloniale senegalese: LVMH, Bouygues, Bolloré, Pinault, Bureau Veritas, CMA-CGM, Lafarge, Vinci, i gruppi Castel e Compagnie Fruitière colosso dell’industria agro-alimentare… E, ovviamente, Air France.

Mentre Total ha messo le mani sui giacimenti di petrolio e gas di recente scoperta. E non c’è appalto pubblico per infrastrutture fondamentali che non si trasformi in speculazione francese e spesso senza neanche ultimare i lavori.

Per l’ufficio studi della Banca Africana di Sviluppo, il numero di disoccupati e precari in Senegal supera il 70%, specie tra diplomati e laureati. Il salario medio è di 145 euro mensili ma il 30% dei lavoratori non arriva a 60 euro al mese. Il tasso di disoccupazione era ufficialmente del 16,9% alla fine del 2019, ma un più recente rapporto dell’ILO lo indica al 48%.

La dominazione neocoloniale francese mantiene ancora -per quanto nell’ombra- una pervasiva presenza militare e spionistica. Al resto ci pensa la secolare moneta coloniale, il franco CFA del quale la borghesia mercenaria senegalese tesse le lodi!.

Buon lavoro, Bassirou Diomaye Faye e che “Dio ti protegga”!

Viva la gioventù ri-evoluzionaria del Senegal!

@ La Comunità TerraeLiberAzione.


Per approfondire:

http://www.terraeliberazione.net/2023/08/30/viva-il-golpe-militare-e-popolare-in-gabon-viva-gli-eserciti-e-i-popoli-insorti-dellafrica-resistente/

http://www.terraeliberazione.net/2023/07/29/la-scoperta-del-niger/