Catania. Viva lo Studentato Autogestito 95100!
La Comunità TerraeLiberAzione aderisce all’APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RILEVANZA SOCIALE DELLO “STUDENTATO 95100” PER LA CITTA’ DI CATANIA E LA COMUNITA’ TUTTA.
Era febbraio del 2018 quando, in quanto studenti universitari e studentesse universitarie ci trovammo a vivere, con moltissimi altri e altre, una beffa: essere “idonei non assegnatari” a borse di studio e posto letto, ovvero coloro i quali hanno per legge un diritto ma a cui la Regione non riesce a garantirlo per scarsità di fondi.
Inutile dire che per chi ha redditi molto bassi, l’assenza della possibilità di accedere a questo diritto rappresenta l’impossibilità concreta di proseguire gli studi.
Abbiamo così scelto di denunciare la cattiva gestione dei fondi pubblici e segnalare l’esistenza della residenza universitaria Hotel Costa chiusa da anni dal 2009 per un contenzioso tra ERSU e proprietà.
In assenza di speranza che la situazione migliorasse, si è così deciso di recuperare uno stabile pubblico inutilizzato che era stato sede degli uffici di Giurisprudenza e poi chiuso per decenni, ribattezzandolo Studentato 95100.
Cosa è successo da quel giorno?
In questi anni ci siamo presi/e cura dello spazio, lo abbiamo fatto fiorire, lo abbiamo ripulito ed abbellito e sappiamo che a testimoniare ciò ci sia una moltitudine di persone che hanno vissuto, insieme a noi, la fatica nel ridare vita ad un posto abbandonato dagli enti preposti.
Siamo riusciti/e a garantire posti letto per tutti e tutte quegli studenti e studentesse che se pur assegnatari e meritevoli non hanno ricevuto l’accessio alle residenze universitarie. Una necessità che continua a crescere, come dimostra il fatto che anche in questo anno accademico sono stati tagliati altri 50 posti letto.
Abbiamo ricevuto la visita dell’ormai ex Presidente dell’ERSU, Alessandro Cappellani, che ha elogiato il lavoro svolto e l’iniziativa degli studenti.
Non abbiamo solo creato una casa per tantissimi/e ma soprattutto abbiamo creato un nuovo modo di convivere, e guardare alla vita da studenti e studentesse, in cui la collaborazione e la cooperazione fossero centrali, creando ad esempio forme di auto-aiuto tramite sportelli d’ascolto per universitari che avessero problemi con la loro carriera accademica, e lo abbiamo fatto con studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, professori e professoresse.
Abbiamo costruito una tavola rotonda di monitoraggio dei diritti degli universitari con i vertici di Unict (Università degli Studi di Catania), ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) , CUS (Centro Universitario Sportivo) ed ospitato diversi progetti dell’ Università di Catania:
“Terre di Cinema – International Cinematographers Days” corso di cinematrografia per studenti e studentesse da tutto il mondo vincitori di borsa di studio;
“UniComics” incontro di tre giorni di fumettisti/e da tutta Italia in università;
“ReVersE – The Antropocene Upside Down” il progetto di ricerca multidisciplinare condotto dai dipartimenti di Scienze politiche e sociali, Ingegneria civile e Architettura e Scienze umanistiche dell’Università di Catania nell’ambito del Piano “Pia.Ce.Ri. 2020/2022”.
Ma non solo.
Abbiamo ospitato ed ospitiamo meeting internazionali, convegni, riunioni di giovanissimi\e studenti e studentesse delle scuole, una biblioteca femminista, le riunioni di movimenti e associazioni da Non Una di Meno a Legambiente.
In fine, ma per noi è solo l’inizio, abbiamo iniziato a ragionale su che tipo di società e città vorremmo, costruendo iniziative che mirassero ad un bene collettivo.
Soprattutto durante gli ultimi anni pandemici, che hanno provocato moltissima solitudine, abbiamo provato a rompere l’isolamento costruendo solidarietà.
Abbiamo aperto un Consultorio Autogestito per le donne e un Poliambulatorio come luogo di reindirizzamento sanitario di chiunque abbia bisogno di un supporto.
Abbiamo aperto le porte del Consultorio con servizi di primo ascolto psicologico, consulenze su educazione, sessualità, reindirizzamento ad ospedali e servizi pubblici, attivato uno sportello antiviolenza.
Abbiamo adibito uno spazio abbandonato rendendolo un luogo sicuro per le donne, in cui potessero essere accolte ed ascoltate. Abbiamo creato una rete di mediche, avvocatesse, psicologhe, doule, neonatologhe, assistenti sociali, educatrici, che potessero costruire percorsi di fuoriuscita da relazioni violente, creando una rete sempre più solida, sicura ed efficace contro la violenza di genere, e non crediamo sia un dato da sottovalutare vista la realtà sociale e culturale che viviamo quotidianamente, e viste le 82 donne uccise solo dall’inizio del 2021.
Abbiamo, con il Poliambulatorio, fatto screening di tamponi gratuiti in molti quartieri della città, organizzato giornate di informazione e di donazione del sangue.
Abbiamo reso la salute ed il benessere temi centrali, offrendo alla cittadinanza la possibilità di riscoprire una medicina territoriale, che possa essere un luogo in cui i dubbi di cittadini e cittadine possano essere ascoltati dando un supporto burocratico e organizzativo nel raggiungere il proprio diritto ad essere curati\e.
Abbiamo posto la cura come elemento prioritario, guardando alla persone e non ai numeri.
Abbiamo ridato luce ad un antico palazzo baronale, salvaguardandolo dall’abbandono e dall’incuria.
Il recupero dello stabile non è mai passato da un isolamento ma sempre dal coinvolgimento della città, degli enti preposti e del vicinato.
Chiediamo a tutti e tutte coloro che ci supportano, credono nei progetti che portiamo avanti, credono che queste esperienze vadano moltiplicate e amplificate, di firmare questo appello, per testimoniare lo spessore di questa esperienza per la città di Catania e la comunità tutta, affinché venga riconosciuta e resa ufficiale la sua indispensabilità.
Studentato 95100
Mi Cuerpo es Mio – Consultorio Autogestito
Poliambulatorio ASP 0