SCUOLE CHE CROLLANO, TETTI COME NUVOLE…


Da Catania. Al di là di errori demenziali in fase progettuale ed esecutiva e oltre le nebbie della lunga Tangentopoli catanese: la scienza ingegneristica e dei materiali non è una opinione: il ciclo del cemento anni 70-80 -più o meno taroccato- sta andando “a scadenza”. C’è mezza Catania “pericolante” e non tutto può essere “recuperato”: demolire -in certi casi- è più utile: non è il caso del “Boggio Lera”… La stessa rete del gas, ma perfino i segmenti più vecchi dell’ancora incompleto “canale di gronda”: sono tutti da rifare… ma si deve valutare caso per caso; e sorvoliamo sui “certificati di agibilità” e altre carte bollate; e sui delinquenti del “genio civile” ecc. –
A Catania, in questo momento, ci sono almeno 3 miliardi di euro investiti in opere e servizi pubblici: manca una visione strategica, ma i soldi -per una serie di opere e servizi più o meno utili- ci sono. Conoscere per vigilare, intanto: sono SOLDI NOSTRI.

Quanto agli edifici scolastici: la verità è che la società pubblica che dovrebbe occuparsi degli edifici scolastici, la PUBLISERVIZI SpA, è fallita da 4 anni, è uno zombi che trascina i piedi; quanto al suo grande azionista “Città Metropolitana” a stento paga gli stipendi ai sopravvissuti delle defunte Province Regionali…altra grande follia!. – Siamo nelle mani di un branco di pazzi.
@ La Comunità TerraeLiberAzione.