L’ISOLA del DIAVOLO.
LOMBARDO E’ INNOCENTE!.

Raffaele Lombardo è un perseguitato politico in un Tribunale colonialista. Raffaele Lombardo è il Dreyfus di questa Sicilia suicida e perduta a sé stessa.


“Guardate al senso; le sillabe si guarderanno da sé”. (Lewis Carroll –Alice nel Paese delle Meraviglie)


Tribunale di Catania, Anno 11° dell’Operazione Iblis. Raffaele Lombardo, presente in aula per la “centesima volta”, è accusato di “concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato”. Ascolta, con pazienza catto-repubblicana, un racconto allucinato della sua Vita, da imputato e prigioniero di uno sgangherato e kafkiano Castello di… Carte.
“Fosse imbarazzo o impazienza, il giudice si dondolava sulla poltrona” (Kafka –Il Processo).
La condanna a sette anni e 4 mesi di carcere per l’ex Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo –che fu votato “a maggioranza” dal Popolo Siciliano- è stata chiesta, ancora una volta, al termine dell’ultima requisitoria fiume dagli Inquisitori: una diabolica litanìa fondata su “dichiarazioni” di pseudo-pentiti e “fantasticherie da TSO”. Un Teorema kafkiano che non riescono a dimostrare da oltre dieci anni.

Il nuovo processo di appello scaturisce dalla decisione della Corte di Cassazione di annullare (2018), con rinvio, la sentenza del procedimento di secondo grado (2017), che aveva sancito l’assoluzione di Lombardo dall’accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa” e la condanna a due anni (pena sospesa) per “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza” (è una nuova versione del Metodo mafioso, di cui -direbbe Asimov- i Codici della Galassia sconoscono l’esistenza!).
L’Odissea di Raffaele è una persecuzione lunga oltre un decennio, con decine di “avvisi”- perquisizioni-interrogatori, udienze…Questa Storia decennale è nota e… E’ nota?. Ma quale Storia è nota?.

La Banalità del Male inscena un sofisticato Golpe colonialista in modalità mediatico-giudiziaria (marzo 2010) contro un Movimento Autonomista; e si autoalimenta da un decennio nelle nebbie delle sue stesse Tesi spettacolari. No, la Storia non è per niente nota!. L’Operazione Iblis –che ci aspettavamo- era chiara alla nostra Analisi fin da quando il TG1 della sera sparava contro Lombardo col bazooka del suo bavoso direttor Minzolini (16 titoli di apertura del Tg1 delle ore 20!) e il partito-giornale “la Repubblica” sparava titoloni del tipo: “Arrestate Lombardo!”.

Questi “killer del golpe mediatico-giudiziario” avevano Padroni-Mandanti?. In verità, se il sospetto è l’anticamera della Verità, non mancava manco l’ombra dei Servizi segreti (solo italiani?). Sorvoliamo sugli applausi forcaioli di una irredimibile, frustrata, allucinata e pestifera “società civile”: certi decerebrati dell’Antimaf, utili idioti di uno Spettacolo coloniale giunto a uno stadio terminale di insensatezza: se fosse per questi qua la Mafia S.p.A. avrebbe veramente la Sicilia in mano!.

Meno chiaro -ad altri- fu che stavano bombardando “oggettivamente” un neonato Movimento Autonomista -confuso e contraddittorio, certo; ma figlio intelligente di questa sicilietta idiotizzata, e di sicura naturale evoluzione in un grande partito dei “siciliani di forte concetto”, per dirla con Sciascia. La dimensione politico-strategica dell’Operazione Iblis andava ben oltre l’aggressione a un leader politico.
Non ha avuto vita facile quel MPA che disarticolò dall’interno il quadro politico coloniale sotto una guida di tipo bonapartista illuminata ed umile: me lo ricordo Raffaele quando venne a “bussare alla porta” dell’Istituto TerraeLiberAzione: “vi conosciamo, e sono qua, per imparare!”. Imparò tanto e velocemente, e ci insegnò tanto e velocemente: con confronti quotidiani che perdurarono diversi anni (anche sui punti di divergenza). Non gli abbiamo mai “chiesto” nulla… A differenza delle processioni di fame che affollavano le segreterie del MPA, veri ambulatori sociali, a volte perfino “campi per rifugiati”!. Un giorno D’Alema ci disse che il MPA era un movimento di “leninisti organizzati come Hezbollah”!.

Ci sarà tempo per scrivere una storia critica del MPA, al momento è urgente che non venga scritta con l’inchiostro dell’infamia in un Tribunale dell’Inquisizione coloniale. L’imputato non è solo Lombardo, ma una intera “associazione politica di stampo…anticolonialista” (ormai distrutta). E perfino i Giudici ci appaiono ormai esausti prigionieri nelle nebbie di questa infinita storia di una “colonia infame”.

Da dieci anni, Lombardo, “urla dai tetti”: «Mi voglio difendere nel processo e non dal processo, nonostante tutto il discredito e il fango che mi sono stati gettati addosso. Sfido chiunque a dimostrare che ho avuto contatti con la mafia: da vice sindaco di Catania, presidente della Provincia etnea e da governatore della Sicilia tutti i miei atti sono stati improntati alla lotta alla criminalità, di qualunque tipo».

Non è necessario essere amici di “Raffaele” –esserne stati alleati politici o semplici elettori- per sapere che assunse la responsabilità di fermare non solo le trivellazioni petrolifere, ma anche la colonizzazione “solare” e soprattutto “eolica” dell’Isola, che di “rinnovabile” ha certo i profitti miliardari e di “pulite” ha solo le maschere alla moda… E la paghiamo in bolletta in cambio di nulla; Lombardo ostacolò –fino al Golpe- il MUOStro di Niscemi (che gli spiegai personalmente: non ne sapeva quasi nulla); bloccò l’operazione miliardaria dei mega-inceneritori coloniali, peraltro vecchi e sovradimensionati, che avrebbero reso oggettivamente inutile lo sviluppo della raccolta differenziata, regalandoci un inquinamento perfino peggiore di quello petrolchimico… per non dire della battaglia vinta contro il devastante pet coke dei vel-ENI a Gela e dell’apertura di un contenzioso sulle accise petrolifere, che venne stroncato da Roma con una cinica, chirurgica e ben occultata norma che ne dislocava la riscossione dalle raffinerie alla pompa (scoperta dall’Istituto TerraeLiberAzione!).

E che dire dello sdoganamento di figure gigantesche della Storia siciliana, come il professore guerrigliero Antonio Canepa, fondatore dell’EVIS, che abbiamo celebrato finalmente al Palazzo della Regione di Catania (sempre con la regìa di TerraeLiberAzione).
In breve, si stava lavorando per una Sicilia nuova, dignitosa, cosciente di Sé. Con difficoltà, ma camminando Addhitta, nelle nebbie della palude coloniale, passo dopo passo, evitando sabbie mobili e pozzi avvelenati, costruendo “mappe” giorno e notte: attivando mobilitazioni popolari (che andavano continuate, cosa che non si fece) e poi –dal “Palazzo”- coi pochi strumenti tecno-giuridici realmente utilizzabili (a partire dai rottami dello Statuto-Zombi del 1946). Ma non è di questo che ci occupiamo oggi.

“Poi Iblis –il Diavolo- li fece inciampare tutti e scacciare dal luogo in cui si trovavano” (Corano, Sura Al-Baqara, versetto 36). E dal Golpe mediatico-giudiziario del 2010 > la Storia recente dei Siciliani viene capovolta e riscritta in Tribunali coloniali con l’inchiostro velenoso sputato da lingue mafiose, caotiche e biforcute, che appaiono sollecitate da pessimi ghostwriter nelle nebbie del mercimonio degli “sconti di pena”.

Va in scena la Storia della Sicilia secondo Saro Di Dio, boss-benzinaro e futuro nobel per la fantapolitica: a riderne ci vediamo macari a iddhu, chè lo “conosciamo” da una vita. Amen. “Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione: la tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi (Karl Marx)

Lombardo –malgrado Noi di TerraeLiberAzione- decise subito di difendersi solo a livello individuale e di dissolvere il MPA. A un convegno tenuto alle Terme di Acireale nel maggio 2010 –per l’anniversario dello Statuto (1946)- siamo stati nervosamente chiari e ci rispose con nervosa chiarezza. Puntu. Fine dell’MPA.
Il Movimento per l’Autonomia (MPA) ha scritto una breve ed istruttiva pagina di Storia, ne riparleremo.
Il presidente emerito RAFFAELE LOMBARDO non sarà uno “stinco di santo”, come non lo è nessuno, ma non ha fatto Affari con la Mafia S.p.A. – che ha piuttosto combattuto con abilità e senza chiacchiere antimaf. – Questa Accusa deve essere formulata nella chiarezza e senza mascariate: “oltre ogni ragionevole dubbio”. E il Tribunale dell’Inquisizione non ha alcuna Prova!.
Ma non è l’immaginaria mafiosità il vero atto d’accusa!. Semmai l’anticolonialismo che ha ostacolato una “Compagnia delle Indie” scatenata nella Rapina di tutto il rapinabile: neanche il Vento si salva!. E ora tocca al Sole!. Con o senza “Mafia” (il latifondo coloniale tecnologico-parassitario prevede comunque sensali & campieri a kmzero: ascari e mercenari della sicilietta italienata).

Quanto alla “Mafia SpA” è una secolare società mercenaria di servizi: una puttana usata nelle nebbie tricolorate come alibi spettacolare del sottosviluppo sociale in cui sprofonda quest’Isola del Tesoro ridotta a Isola dei Poveri e del…Diavolo.
In fondo, secondo l’Accusa, Lombardo non può non essere mafioso in quanto è nato in un “territorio mafioso” (?!). Minkia -actung banditen!-ci sono nato macari iu, mi dichiaro mafioso a mia insaputa, geneticamente, etnicamente: mafiosi si nasce e io lo nacqui!. Ma dove si sono formati questi Pm?. All’Accademia di Lombroso & Niceforo?.

Alla fine degli anni Settanta ero giovanissimo dirigente di Democrazia proletaria, già a maggio 1978 avevo fondato con altri carusi di Ramacca, una sezione di Dp dedicandola subito al nostro Peppino Impastato (fu la prima sede intitolata a Peppino). Fui presto “tutelato” e subito eletto all’Assemblea Nazionale, e alla “scuola di partito” ho avuto la fortuna di apprendere dall’immenso filosofo della scienza Ludovico Geymonat, dal mitico Vittorio Foa, dal grande giurista Luigi Ferraioli, che ci spiegava la deriva autoritaria dello Stato… “la mutazione sostanzialistica del modello di legalità penale: dall’habeas corpus al reato di status”.

In fondo era un ritorno alle teorie razziste e classiste di Lombroso e Niceforo: la fisiognomica e le “zone delinquenti” che “marchiarono” il Terrone ammantando di scienza positivista l’annessione coloniale del 1860. I selvaggi Terùn dovevano essere civilizzati…Dico solo che lo Stato di Diritto, che ha un suo pilastro centrale nel concetto di habeas corpus … in “Italia” fu sancito in primis nel 1812 dall’art. 35 della Costituzione del Regno di Sicilia!. Senza prove, accertate oltre ogni ragionevole dubbio, non si condanna nessuno. Sembra ovvio, ma non lo è.

Raffaele Lombardo è ormai il Dreyfus di questa Sicilia svuotata, suicida e perduta a sé stessa. Quanto ai Giudici…il vostro vero atto di Coraggio è uno solo: assolvetelo senza ombre e senza alibi!. O la Storia – oltre ogni ragionevole dubbio- non assolverà Voi… per quanto “la menzogna possa essere più forte della verità…” (Sciascia, Il consiglio d’Egitto).

C’è un Uomo “alla sbarra”, per niente domo, ma che ormai medita tra sé e sé, raccogliendo olive nella piana di Ramacca … “se la città salvai, poco m’importa. (…) – Tutto quello che deve accadere accada pure e mi distrugga, ma sia fatta luce: io voglio sapere chi sono”. (Edipo, Sofocle)

Mario Di Mauro- portavoce della Comunità TerraeLiberAzione