PRIMA LA VITA!

Anno Domini 2020 – 3 Ottobre. Va in scena al Tribunale della “Catania Bandita” una tragicomica di processo in cui l’ipocrisia razzista addestrata & l’ipocrisia immigrazionista sinistrata giocano la loro partita sulla pelle di una UMANITA’ di PELLE B: sradicata, silenziata e usata, una UMANITA’ di “PELLE INFERIORE”, che non ha voce, nè diritti. Una Umanità che difendiamo, senza se e senza ma, persona per persona, giorno e notte.

La tragicomica al Tribunale della nostra Catania inscena un cortocircuito istituzionale: lo Stato contro lo Stato in un caotico regolamento di conti tra fazioni dell’imperialismo italo-europeo sempre più “straccione”: i cattivisti e i buonisti, cieche tifoserie, avranno il loro “pieno di adrenalina”.

La tragicomica al Tribunale di Catania -una città sventrata nell’Anima- verrà proiettata sullo sfondo di una Europa vecchia e sterile che in Realtà ha disperato bisogno di giovani schiavi e servi: dalle campagne italiane ai mega-macelli industriali tedeschi, dalle fabbriche alla logistica, dal terziario all’assistenza personale… milioni di immigrati tengono in piedi l’Europa del Recovery Fund e di un Welfare sempre più assistenzialista e parassitario!.

La tragicomica al Tribunale di Catania –ma non lo vedrà nessuno- ha anche un convitato di pietra, anzi di sabbia. Un nostro amico fantasma, che hanno mascariato per decenni e infine ammazzato con un golpe-guerra mondiale nel 2011.

Si chiamava Muammar Gheddafi, da decenni voleva creare una MONETA AFRICANA di SVILUPPO per LIBERARE l’ANTICO CONTINENTE, NOSTRA MADRE AFRICA, liberarla da 5 secoli di saccheggio colonialista.

C’era riuscito alla fine del 2010. Lo hanno massacrato nel 2011. Ha resistito -col suo movimento verde- per 9 mesi, contro l’ORRORE e l’IPOCRISIA dell’IMPERIALISMO GLOBALE.

La tragicomica al Tribunale della nostra Catania è un’arma di distrazione di massa -ormai quasi scarica- che spara nebbie anche su una Realtà in cui si consuma macari il saccheggio coloniale dell’Arcipelago dei Siciliani. Difficile da spiegare in poche righe: leggiti i libri e i report di TerraeLiberAzione.

IL POPOLO SICILIANO -svuotato dalla C.E.M. secolare, l’emigrazione che ne devasta il metabolismo: una selezione genetica al contrario- è privo di qualunque SOVRANITA’ e resterà OSTAGGIO di una GEOPOLITICA che lo svuota sistemicamente di qualunque soggettività, condannando l’Isola del Tesoro alla condizione neocoloniale di Isola dei Poveri. Ci mancava solo il razzismo a casa nostra, che è peggio del Covid19, perché uccide l’Anima!.

Il MURO sull’ACQUA che divide i popoli del Mediterraneo- è solo nebbia che occulta gasdotti, elettrodotti, dorsali TLC, trivelle e megaprogetti “verdi” per la rapina coloniale di vento e Sole… ll MURO sull’ACQUA che divide i popoli del Mediterraneo-va abbattuto!.

RESTIAMO UMANI, è già qualcosa. Noi Siciliani Autentici siamo Figli del nostro Mare e delle sue Leggi Antiche. Né confondiamo una piccola processione di zattere cariche di fame con una flotta di invasori e occupanti (che invece abbiamo già in casa, tanto a stelle&strisce che tricolorata).

RESTIAMO UMANI, è già qualcosa. PRIMA LA VITA, di Tutti: senza se e senza ma. PRIMA IL DIRITTO di poter VIVERE LIBERI dal bisogno, ovunque il destino ci abbia fatto nascere!.

Se c’è una cosa di cui il Sistema-Sicilia non ha bisogno…è la calata del Circo Salvini e della sua Lega tricolorata che al razzismo anti-terroni ha sostituito il razzismo anti-negri: invariata resta la sua macchina allucinatoria e diabolica che spara fumo negli occhi per coprire gli intrallazzi padani di sempre. Quanto al “Processo”, prepariamoci a una sciarada finale da commedia all’italiana. Ma il “Tribunale di Dio” non assolverà nessuno.

@Mario Di Mauro –portavoce della Comunità TerraeLiberAzione


Catania, 3 ottobre 2020. “Processo Salvini”. All’audizione preliminare è stata RESPINTA la richiesta di ARCHIVIAZIONE. Il processo si allarga a tutto il governo precedente e a Conte: appuntamento al 20 novembre. Clamoroso è il fallimento della mobilitazione leghista a Catania: del tutto disertata. Mentre un successo di piazza ha registrato la mobilitazione degli antirazzisti siciliani che in piazza contestano duramente il caporione leghista ma anche PD e 5 Stelle. Tante le associazioni, movimenti, partiti, sindacati, che hanno partecipato al corteo: Non una di meno, Unione sindacale base USB, Cobas, No Muos, Potere al popolo, Spazi sociali Catania, CGIL, Sicilia Libertaria, Terra e LiberAzione, Sinistra anticapitalista, PMLI e tante altre realtà.


Catania, 2 ottobre 2020. – “Ci mancava Salvini “ultras” del nostro Catania!.

SALVINI A TORRE DEL GRIFO

Il Calcio Catania è patrimonio morale e immateriale di Catania e dei suoi tifosi.

Gli unici colori consentiti a casa nostra (Torre del Grifo è casa del Calcio Catania, ovvero casa nostra) sono il Rosso e l’Azzurro.

Non è concesso ad alcuno di strumentalizzare in modo subdolo e capzioso il nostro sodalizio calcistico e la nostra passione per fini meramente propagandistici.

Non può essere consentito ad alcuno di farsi pubblicità personale tramite i nostri colori: il Rosso e l’Azzurro.

Salvini (così come chiunque altro nel suo ruolo) è un segretario di partito: negare che l’esibizione della nostra maglia sia atto di propaganda personalista denota mala fede o, al meglio, profonda ingenuità.

CHIEDIAMO ALLA TIFOSERIA tutta, alla Curva, al tifo organizzato e ai suoi rappresentanti di prendere le distanze da questa foto e da ciò che essa rappresenta, così come fecero con maturità i nostri amici di Benevento. Quella Maglia è Nostra: il senso di appartenenza e l’orgoglio per la nostra comunità non devono permettere ad alcuno di strumentalizzarla. Teniamo distinto il “sacro” dal profano”.

LA COMUNITÀ TERRAELIBERAZIONE


Sul RAZZISMO.

Le ideologie razziste non son certo invenzione recente; e per tracciarne un breve excursus non è necessario scomodare la pletora di teorici e propagandisti che ha prodotto l’Europa imperialista, liberale o nazifascista poco cambia: dalla “scuola” di Gobineau al delirio del fascista siciliano Interlandi, animatore della rivista mussoliniana “La Difesa della Razza”, val la pena rilevarne piuttosto il carattere classista che investe la stessa “razza ariana” la quale necessiterebbe del governo “organico” di una élite , una “super-razza”, più o meno incarnata nel corpo dell’Uomo della Provvidenza di turno e dei suoi illusori “pieni poteri”: è il darwinismo sociale – più che le Teorie della Razza di fondazione mitologica- a produrre oggi le insidie più perniciose. E i “sistemi democratici” ne costituiscono il miglior involucro, da millenni!.

Se per Aristotele (“Politica”) c’è poca differenza tra l’utilità degli schiavi e quella degli “altri” animali domestici, essendo i primi “animali parlanti”; se per Platone, vecchio e frustrato nei suoi tentativi siracusani di instaurare la “Repubblica ideale”, “le pecore non possono vivere senza pastore, né gli schiavi senza padrone”; se l’impero romano (in verità già la Repubblica) non avrebbe dominato lo spazio euro-mediterraneo senza imporvi il modo di produzione schiavistico (perfezionato su larga scala nel secolo degli Antonini)…può invece sorprendere un certo senso comune non tanto la radice schiavistica e coloniale della “modernità”, nella sua “accumulazione originaria” (Cinquecento e secoli seguenti), quanto l’apprendere che il Pantheon dei “padri nobili della libertà e dei diritti umani”, andrebbe decisamente ripulito…Segnaliamo alcune perle:

Voltaire –che nella tratta degli schiavi investiva laute cifre- non dubitava che “i negri e le negre, trasportati in paesi freddi, avrebbero comunque continuato a produrvi animali della stessa specie” e che “i mulatti sono semplicemente una razza bastarda”.

L’illuminato Hume, altro padre nobile della democrazia liberale, (peraltro azionista della Royal African Company, specializzata nella tratta di schiavi) si mise l’anima in pace nella convinzione che i negri (e tutti gli altri diversamente “colorati”, tanto per non discriminare nessuno!) non appartenessero al genere umano.

Non sorprende che la prima grande Rivoluzione antischiavista dell’era moderna (Santo Domingo, 1791), guidata dall’ex schiavo Toussaint Louverture e che durò dodici anni, venne repressa da una “Santa Alleanza” di potenze coloniali più o meno “progressiste” che altrove si scannavano allegramente: intervennero gli eserciti francese, spagnolo, britannico e, infine, per venirne a capo, un contingente scelto dell’esercito bonapartista, efficiente esportatore di Libertè-Egalité-Fraternitè.

Nessuna meraviglia se il padre progressista dell’Indipendenza e della Democrazia in America, Thomas Jefferson (proprietario di schiavi, ovviamente) dichiarava sicuro che “i negri sono inferiori ai bianchi nella costituzione del corpo come nello spirito”.

Lo Spettacolo democratico si rappresenta come “potere del popolo”, dei cittadini della polis. Nasce con la crisi della cavalleria aristocratica e l’emergere della fanteria popolare degli opliti…ed escludeva donne e schiavi. Sebbene gli opliti più poveri combattessero senza corazza…”troppo costosa” (Diodoro), mentre il miliardario schiavista e imperialista Nicia aveva dorato perfino lo scudo (Plutarco).

Il nesso tra “democrazia” e “razzismo” è costituente: e non esistono “democrazie pacifiste”, anzi: la democrazia è la forma più efficace della mobilitazione distruttiva, il “miglior involucro dell’imperialismo”. E che il “ruolo” delle donne e dei nuovi schiavi (più o meno salariati) vi sia tuttora secondario non ci deve sorprendere per niente.

In verità, “la scoperta delle terre aurifere e argentifere in America, lo sterminio e la riduzione in schiavitù della popolazione aborigena, seppellita nelle miniere, l’incipiente conquista e il saccheggio delle Indie Orientali, la trasformazione dell’Africa in una riserva di caccia commerciale delle pelli nere, sono i segni che contraddistinguono l’aurora dell’era della produzione capitalistica. Questi procedimenti idillici sono momenti fondamentali dell’accumulazione originaria. Alle loro calcagna viene la guerra commerciale delle nazioni europee, con l’orbe terracqueo come teatro…”. K.Marx, Das Kapital, Libro I-Cap.24°

@ L’Istituto TerraeLiberAzione