1945 – 17 GIUGNO – 2025
RICORDARE CANEPA
Nelle nebbie e sulle macerie di una Guerra Mondiale scorrevano giorni che valevano anni, mesi che valevano decenni. – Ed è un “passato che non passa”, in questa infinita “Notte” di una REPUBBLICA fondata sul “segreto di stato” e prigioniera di oscure Forze mentali.
Un lungo Filo Nero ne ha in-tramato la Storia reale, fitto di nodi irrisolti e forse irrisolvibili. E’ un “non detto”, un caotico rovescio del ricamo, col quale non si vogliono fare i conti.
In questo “Contesto” va inscritta una vicenda siciliana che fa parte del bandolo della matassa.
Il 17 Giugno ricorre l’80° anniversario della prima “Strage di Stato” compiuta in Sicilia dalla nascente “GLADIO” nazional-atlantista.
L’obiettivo dell’Agguato era il “professore guerrigliero” Antonio Canepa, docente di storia delle Relazioni e dei Trattati internazionali all’Università di Catania; partigiano antifascista e infine fondatore dell’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia.
Il partigiano Canepa venne “mitragliato”, insieme ad altri giovani “evisti”, a Randazzo (contrada Murazzu Ruttu) e lasciato morire per dissanguamento dopo molte ore di devastante agonia: con Lui caddero anche due giovani: Carmelo Rosano -vice comandante dell’EVIS- e Giuseppe Lo Giudice. Altri riuscirono a fuggire.
Era il 17 giugno del 1945. I cadaveri vennero occultati dal Segreto di Stato per un lustro, fino al 1950, quando trovarono infine sepoltura dignitosa nel loro Sacrario, a Catania, sul viale degli Uomini illustri del cimitero monumentale.
Sia chiaro: in Guerra, e la guerra partigiana non fa eccezione, la Morte fa parte del gioco: cose che càpitano. E niente “vittimismo”.
E’ altro quel che “contestiamo”: possiamo perfino “comprendere” il cinico “segreto di stato” sulle tombe, che sarebbero diventate luogo di pellegrinaggio; ma non possiamo tollerare un depistaggio lungo 80 anni, tra oblio e mascariamento…
Ecco le “impronte digitali” sulla “pistola fumante” di questo Crimine.
La “verità ufficiale” è una “montagna di merda”, sulla quale abbiamo steso un velo pietoso: non ci fu nessun “conflitto a fuoco” con un posto di blocco dei Carabinieri e nessuna “bomba a mano” esplose nella tasca di Canepa, né altro che un “Agguato di Gladio”.
Canepa era un trentenne coltissimo, poliglotta e molto metodico. E fu anche un grande Partigiano Europeo, un soldato politico, un “gesuita della rivoluzione” con diversi nomi di battaglia: da Mario Turri a Tolù… – Fu, infine, il fondatore di quell’EVIS – “partito armato” – che nasce e muore col suo Fondatore.
Accadde tutto sulle macerie e nelle nebbie della catastrofica seconda Guerra Mondiale (1939-1945). In quella terrificante “collisione storica”, l’Italia “imperialista stracciona”, ubriacata dal suo “Duce” -che dichiarò guerra a mezza Europa, alla Russia e all’America- si ritrovò infine con due “governi fantoccio” e una sua “guerra civile”, vinta moralmente e giuridicamente dalla gloriosa RESISTENZA ANTIFASCISTA.
I PARTIGIANI fecero la COSA GIUSTA. In quei giorni che valgono anni… grande è la confusione sotto un cielo dal quale cadono solo bombe. In questa grande confusione divennero possibili esperimenti rivoluzionari originali, per quanto localizzati: in Sicilia sorsero eroiche ed effimere Repubbliche popolari e prese corpo, infine, il tardivo e irripetibile tentativo di insediare nella Crisi anche un partito-armato indipendentista, in forme coerenti al “Diritto internazionale” e di tipo sostanzialmente “difensivo e negoziale”: l’E.V.I.S. – il partito-armato di Antonio Canepa, “gesuita della rivoluzione”.
Nell’estate del 1943 – con l’Operazione Husky – gli “Alleati” (sostenuti da una efficace Resistenza contro il nazifascismo animata da Canepa) “occupano-liberano” la cruciale Sicilia. È –de facto- la fine di un Regime e la svolta decisiva della seconda G.M.; ma, come vedremo, non è quello per cui combatterono i più coerenti Partigiani siciliani.
Dopo “Ottant’anni di OCCUPAZIONE ITALIANA” sigillati in “VENTANNI di MALGOVERNO FASCISTA” (e di “nazionalizzazione delle masse”)- sulle macerie e nelle nebbie di una Guerra voluta dal Duce per estendere il suo tragicomico “impero”, la Sicilia resistente – illusorio “centro dell’impero”- si mobilitava per la sua Indipendenza. Per la sua “RESA dei CONTI”.
Ma Canepa è un “partigiano speciale”, già in marcia verso l’Appennino abruzzese: per scelta concordata coi comandi britannici a Catania, ad Operazione Husky ancora in corso (inizio agosto 1943).
La priorità era sconfiggere la Bestia nazifascista. Il glorioso e autonomo partigiano Canepa venne “eliminato politicamente” A Firenze, dal CLN -Comitato di Liberazione Nazionale, più che dal benevolo Tribunale toscano dell’AMGOT. Fatto fuori -con tutto il suo embrionale e “fastidioso” “PARTITO dei LAVORATORI”: nell’estate del 1944.
Nell’Autunno del 1944, il partigiano Canepa, già rientrato in Sicilia, contatta e riceve Andrea Finocchiaro Aprile (AFA), leader del MIS -il Movimento indipendentista, ancora in buona salute malgrado la Repressione isterica che lo colpiva. –
A.F.A. non sostenne realmente, né si oppose apertamente a Canepa. E Il nostro Professore guerrigliero, raccogliendo i frutti della sua lunga semina di Partigiano antifascista del Gruppo Etna (area “Giustizia e Libertà”) – costruisce rapidamente le prime basi di un partito-armato indipendentista di tipo difensivo e negoziale– e di respiro socialista: “il NEMICO È A CASA NOSTRA!”. –
Fonda l’Evis -che non fu mai il “braccio armato” del MIS e di nessun’altro- ma rappresentò l’“ultima spiaggia” di Canepa per restare in gioco: il tentativo, avventuroso e tardivo, di insediare nella crisi siciliana un “formale” partito armato indipendentista, di tipo difensivo e negoziale: costituito in forma giuridica perfetta.
Al di là dei proclami, l’Operazione EVIS poteva servire solo a vincere una Pace giusta, ma non una impossibile guerra civile “insurrezionale”, specie dopo il “25 Aprile” – Comunque non venne capito -più che non “condiviso”- neanche nel Movimento indipendentista (MIS).
Da parte di “altri”, invece, venne capito fin troppo bene: dai “parriani” del CLN, per esempio, le cui Forze mentali “atlantiste tricolorate” confluiscono e si dissolvono nella nascente GLADIO, “cane da guardia” del Regime di Washington la cui “tana”, da allora, si stabilì in Sicily Region 1, con tanto di Cosche mafiose in funzione di “società di servizi”.
A Guerra Mondiale ancora in corso, ma dall’esito segnato, a Yalta (febbraio 1945) prendeva già forma una nuova spartizione del Mondo: l’America e la Russia vi definiscono le rispettive “zone di influenza” che – al di là di “precisazioni”, Guerra Fredda e “conflitti per procura”- configurano l’Ordine mondiale fino all’implosione dell’URSS nel 1989-‘91. (…)
Il 24 ottobre 1943, ben oltre la temporanea A.M.G.O.T. (il Governo militare dei Territori Occupati)- era già nata anche la SICILY REGION 1 di Washington nel Mediterraneo, che permane come un “non detto” sotto un Cielo popolato di aerei stranieri, droni assassini, santi che non funzionano.
L’11 febbraio 1944, il governo dell’ISOLA CONTESA venne trasferito dall’AMGOT al “Regno del Sud” guidato dal “governo Badoglio”, che la rioccupa militarmente e la “commissaria”.
Mentre vengono subito garantite le libertà politiche tricolorate…viene scatenata una feroce e sistematica repressione contro il vasto e plurale mondo indipendentista. In realtà -tantopiù dopo il “25 Aprile”- non c’era più spazio per “esperimenti indipendentisti”: in realtà, la Questione Siciliana era già stata “consegnata” a “Roma postfascista” e al “negoziato segreto” -anche col perseguitato MIS- che condusse infine al “compromesso” dello Statuto di Autonomia Speciale, un “Patto” nato morto, privato di Forza mentale e travolto, de facto, dalla stessa Realtà siciliana del Dopoguerra.
Sono passati 80 anni: Canepa (1908-1945), non è un “enigma” e non è un “mito”. Fu un grande intellettuale europeo che scelse la via della Resistenza totale contro la Barbarie nazifascista e provò ad andare oltre. –
La Vita e l’Opera di Canepa vanno Studiate nel loro Contesto geostorico. Il Contesto spiega tutto: anche la sua Morte, e dopo 80 anni non cerchiamo certo la “pistola fumante”.-La Memoria di Canepa –come capita spesso ai grandi Sconfitti della Storia- è ancora occultata e mascariata dallo Spettacolo del Potere.
Sono passati 80 anni: l’Isola del Tesoro è ridotta a “riserva indiana”, colonia di miserabili, svuotata dalla C.E.M. -Coercive Engineered Migration: è la Sicily Park tricolorata, la cui insularità strategica è afferrata -in pieno e totale controllo “imperiale”- del traballante Occidente collettivo, dalle sue malefiche Forze militari e da una cinquantina di Multinazionali grandi e medie…
“Una colonia di una colonia!”.
Al resto ci pensa la borghesia siciliana: mercenaria e alienata, traffichina e incapace di conquiste spettacolari. Quanto al “popolo”: non esiste. Esistono moltitudini di buoni Siciliani Nuovi, nel Mondo. E milioni di Sonnambuli, in Sicily Park. Un “popolo” è n’autra cosa.
Sono passati 80 anni. Viviamo sempre nell’Epoca dell’Imperialismo, ma in una inedita fase storica, segnata, nella “Legge di Tucidide”: dall’ascesa della Grande Cina e dal declino dell’Occidente demente.
Nel cruciale Spazio geostrategico mediterraneo, più che Altrove, qualunque istanza di ottocentesco indipendentismo statalista e di illusorie “decolonizzazioni” novecentesche appare condannata al fallimento o alla strumentalizzazione nella Contesa globale, anticamera di un Guerra Mondiale già in corso. –
Dalla ricca Catalogna al disperso Kurdistan, per non dire del massacrato Popolo palestinese… ma non ci sfugge l’illusorietà delle “sovranità” di molti Stati-Nazione secolari, né l’inarrestabile deriva criminale e genocidaria dello Stato-Nazione “eletto da Dio”. A Gaza sta morendo un “Mondo”. (…)
Da 40+ anni, nell’Analisi profetica di TerraeLiberAzione, lo “Stato-Nazione” ottocentesco è una “prigione di popoli”, un “campo di concentramento” del Grande Kapitale nello spaccio di nazionalismi divisivi funzionali al suo dominio in vaste dimensioni globali al tempo di un RIARMO spettacolare.
E sia chiaro: nell’Epoca dell’Imperialismo il concetto di RIARMO si dispiega in GUERRA MONDIALE weaponizzata: monetaria e commerciale, tecnologica e industriale, ideologica e militare…
Lo Scienziato geopolitico, il professor Canepa, lo avrebbe capito, eccome!, che la Via Maestra è un’Altra e parla oggi la lingua glocal dell’Internazionalismo ecosociale in nome della Salvezza della Terra. E non ci sono scorciatoie: né elettorali, né referendarie, né ribellistiche, né nazionaliste, né…”onusiane”. Kista è a zita e kista è a crita!.
“La Sicilia di domani sarà libera, ricca, felice…”, come profetizzava Canepa, solo se il Mondo di domani sarà libero, ricco, felice… E vale per tutti i popoli!. Solo in questo MONDO NUOVO l’Eco-Nazione di Trinakria potrà ritrovare una sua “comunità di destino” degna di Viverla in CoScienza e nella Gioia.
La Sicilia, oggi, è anche un “brand di successo”, turistificato a sua insaputa e venduto nell’involucro di una narrazione falsificata: è un marketing folk-kitsch, nelle nebbie di un secolare e miliardario saccheggio coloniale che conferma SICILY PARK Hub geostrategico al centro del Corridoio mediterraneo.
E per quanto non vi manchino positivi “effetti collaterali” da RISERVA INDIANA, il CIRCOLO VIZIOSO della MISERIA non sarà mai spezzato senza quel profetico CODICE ECO-SOCIALE per gli INVESTIMENTI che TerraeLiberAzione propose nel 1995 in vista dell’Area EuroMediterranea di Libero-Scambio (poi abortita: ci resta il MURO sull’ACQUA!).
Ma ormai è tardi… la “nostra” TerraMadre sarà quello che è già: SICILY PARK che si vende all’asta global anche i suoi Aeroporti – “Ponti per il Mondo”- con vista suicida sul “Ponte dei Miracoli”, un Totem miliardario, ottocentesco e improbabile, che sta già divorando il Bene Comune dei Siciliani (e di tutto il “Sud” e non solo) per altri 30 anni.
Oggi, sul Cammino profetico del Siciliano Nuovo nel Mondo del Secolo XXI:
Onoriamo, in piena CoScienza critica, la Memoria di Canepa -che è tuttora oggetto di oblio e mascariamenti, ma anche strumentalizzazioni del “sicilianismo reazionario”.
Onoriamo Canepa, Rosano, Lo Giudice, Ilardi e quanti hanno sacrificato -spesso inutilmente- la propria Vita per una Idea di LiberAzione da ogni oppressione ed ogni sfruttamento.
“17 Giugno” 2025. La Comunità TerraeLiberAzione – www.terraeliberazione.net