Calàti i manu dal Reddito di Sopravvivenza!. O sarà Guerra Civile. ///

Che serve una rifondazione radicale dell’Economia siciliana è sicuro: incluso il “welfare”. Ma intanto, calàti i manu dal Reddito di Sopravvivenza ( = bolletta coloniale della luce, spesa coloniale alimentare e forse un paio di coloniali scarpe e poco più). O c’è la guerra civile, tanto per non farci mancare niente.


La campagna ideologica contro il Reddito di Cittadinanza utilizza armi razziste padane (terroni parassiti), legalitarie mediatiche (furbetti e criminali), e ora anche Padronali: “non si trovano operai specializzati”. In questa narrazione classista è ovvio che milioni di evasori fiscali–anche miliardari!- sono “vittime del sistema”, mentre i Poveri delle colonie terrone non possono che essere criminali, parassiti, brutti, sporchi e cattivi.
Sono tutte balle spaziali, che ignorano una Miseria secolare. Rispondiamo all’ultima: “in Sicilia non si trovano operai specializzati”, si lamentano i “Costruttori” appena dopati dal “Recovery” (quelli che hanno asfaltato e cementificato questa Terra disgraziata…verrebbe da dirgli, ma sarebbe riduttivo e ingeneroso).
Ecco la Verità: gli Operai specializzati siciliani che stanno cercando, ci sono: ma in Germania, in Padania e anche negli Emirati arabi. La C.E.M. –la terza ondata della secolare Coercive Engineered Migration- se li è presi. Sorvoliamo sul Miliardo bruciato in decenni di falsa “Formazione Professionale”: un bankomat clientelare e truffaldino della “Regione siciliana” –un Ente demenziale e inutile, “autonomisticamente suicidato”. Non trovano Operai specializzati perché preferiscono “godersi” la miseria del RdC?. O forse, i nostri “Costruttori” vorrebbero pagarli a “10 euro al giorno” (questo è RdC).
L’odio contro i Poveri rende ciechi i Ricchi e anche quella massa piccolo-borghese in disfacimento, più o meno tele-rimbambita a reti unificate, che viene regolarmente aizzata contro il “nemico di turno”.


Una RiEvoluzione siciliana nel Mondo del Secolo XXI coincide con lo sviluppo di una nuova e radicata capacità tecno-civile di Sé. Quanto agli ostacoli, vanno rimossi con chiarezza di Analisi e con ogni mezzo necessario, o qui è finita: “è solo quando inciampi nelle tue scarpe che incominci a mettere a posto le scarpe”. (Arthur Bloch).
L’Isola del Tesoro è condannata alla condizione coloniale di Isola dei Poveri, colonia compassionevole dell’INPS, svuotata dalla C.E.M. –la Coercive Engineered Migration, che ne regola, da oltre un secolo, il metabolismo sociale. Una sicilietta italienata senza alcuna coscienza di sé, prigioniera autolesionista di uno Spettacolo coloniale totalitario. Un “popolo” incapace di alzare uno sguardo autentico sulle cose della Vita e del Mondo. E non ci sono “salvatori della patria”, né “uomini della provvidenza”. Non esistono (ed è meglio capirlo in Tempo).
Che serve una rifondazione radicale dell’Economia siciliana è sicuro: incluso il “welfare”. Ma intanto, calàti i manu dal Reddito di Sopravvivenza ( = bolletta coloniale della luce, spesa coloniale alimentare e forse un paio di coloniali scarpe e poco più). O c’è la guerra civile, tanto per non farci mancare niente.
Mario Di Mauro- portavoce Comunità TerraeLiberAzione.
www.terraeliberazione.net