REQUIEM per l’AST- L’Azienda Siciliana Trasporti assassinata dalla REGIONE FALLITA.

In attesa della privatizzazione degli Aeroporti, celebriamo intanto i funerali della storica AST, Azienda Siciliana Trasporti: era il Trasporto pubblico dei Siciliani, quello quotidiano che fin dal Dopoguerra ti portava al lavoro, a scuola, in città da ogni paesino. Quello che aspettavi alla fermata, sotto il Sole o con la Pioggia, a tutte le ore del giorno… imprecando per qualche ritardo, ma che poi: “vabbè, arriva u stissu!”. Quello che, da pendolare, diventavi amico dell’autista e macari di tanti altri passeggeri di tutti i paesi della “corsa”.

L’AST è morta: assassinata dall’ente Regione, dopo lenta e programmata agonia: autobus ATB invecchiati male e senza manutenzione, decine e poi centinaia di corse dismesse (a favore della concorrenza privata).

E ora -a fronte della miracolosa possibilità di rilanciare un Servizio vitale con un Miliardo UE disponibile ad hoc, la Regione sgarrupata e mercenaria lo mette a bando, peraltro solo su 4 zone pregiate e di sicuro profitto.

L’Azienda Siciliana Trasporti fu fondata nel 1947 allo scopo di provvedere una rete di collegamento su strada che permettesse la mobilità dei cittadini all’interno della Sicilia collegando con i rispettivi capoluoghi di provincia e con il capoluogo regionale anche zone ed aree che ne erano sprovviste.

AST venne istituita come società pubblica con la legge regionale n. 7 del 22 agosto 1947 allo scopo dichiarato di “provvedere a servizi di trasporto di persone e cose”. La legge regionale n. 22 del 13 marzo 1950 ne ordinò le funzioni. Era quella prima legislatura che resta l’unica meritevole di passare positivamente alla Storia, essendo agita da Forze mentali autonomiste, anche di respiro indipendentista.

L’AST è stata trasformata in Società per Azioni – in adeguamento alle linee UE del liberismo mercatista- nel gennaio 2006: ma il suo socio unico è stato ed è la Regione siciliana.

L’AST operò -per i primi decenni di vita con preziosa efficienza- in un territorio di 11.891 km² di superficie, pari al 47% della superficie regionale fornendo i propri servizi ad una popolazione di 3.456.649 di abitanti, 69% della popolazione regionale residente in 128 comuni.


Nel 2024- un decreto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture avvia l’iter per l’affidamento ai privati dei servizi di trasporto pubblico extraurbano su bus. Il primo passo per la privatizzazione di un settore che storicamente è stato servito in prevalenza dall’AST.

Quattro i lotti messi a bando, a “procedura competitiva con negoziazione”, tutti ad alta redditività: Palermo-Trapani; Agrigento-Caltanissetta-Enna; Messina; Catania-Ragusa-Siracusa. Un appalto complessivo da 819 milioni di euro UE (+IVA) per una durata di nove anni: così venne annunciato a marzo 2024 dal governo regionale. Ma nelle comunicazioni successive le cifre sono sparite. E temiamo il peggio.

Le tratte da coprire dell’intera rete regionale ammontano a 52 milioni di chilometri, su un totale di 64 milioni.

Per mission istituzionale, l’AST avrebbe potuto decollare anche come compagnia aerea, e costituire un suo ramo navale nei traghettamenti ecc. E un recente, estremo e coraggioso tentativo di rilancio dell’Azienda procedeva in questa direzione: venne avvelenato in culla con modalità da faida politico-criminale con vista sulla privatizzazione.

Un’AST governata con lungimiranza sarebbe stata un vero vettore di sviluppo della nostra COESIONE TERRITORIALE. Altro che Miliardo+ di danari euro-siciliani buttati dal “Ponte”!. Altro che “sconto natalizio” regionale su un “CARO VOLI” e che pare già incorporato dagli Algoritmi delle compagnie aeree neocoloniali, che se lo incassano quasi incredule, raddoppiando le tariffe!. Un “CARO VOLI” lungo mezzo secolo, che non si “risolve” con demagogiche e illusorie misure assistenzialistiche nelle nebbie di una inesistente “insularità periferica”.

Non è la prima volta che l’AST si ritrova oggetto di assalto alla diligenza. Ricordiamo la tentata scalata dell’AST da parte di Montante, capo del partito Confindustria, criminale antimaf e burattinaio del governatore Saro Crocetta, che venne eletto nel 2012 col solo 10% dei voti: a completamento del golpe mediatico-giudiziario che travolse il governatore autonomista Lombardo e il suo Movimento per l’Autonomia.

Montante aveva già un pied-à-terre in AST: controllava il 49% della Msa SpA detenuto in Jonica Servizi: una partecipata di AST. Una presenza utilizzata per sviluppare il suo esclusivo «interesse privato alla fagocitazione dell’immenso patrimonio immobiliare dell’azienda dei trasporti». Lo scrive il Gup di Caltanissetta, che ha condannato Montante e il suo Sistema, che -ricordiamolo- includeva perfino un nodo dei servizi segreti italiani!.

Intorno al 2014, in “fase crocettiana” il tentativo delinquenziale di privatizzare l’AST trovò forti resistenze: e l’AST era malata, ma non ancora in agonia.

Oggi, la privatizzazione è un obiettivo perseguito apertamente, legalmente e senza “trucchetti”, con modalità da disastro colposo: dal governatore Schifani. Formalmente trasformando l’AST in società in house.

In realtà AST è sabotata, svalutata e svuotata: legalmente. Un “piano industriale” al contrario: un capolavoro del sistema I.B.O.S. -Inefficienza Burocratica Organizzata Scientificamente.

Basti pensare che l’AST dovrà necessariamente sostituire entro il 31 dicembre 2024 circa il 40% del proprio autoparco (190 bus) in considerazione dell’impossibilità di mantenere in servizio mezzi di categoria euro 2 ed euro 3”. (Santo Castiglione, MpA). E dunque, non avendo mai provveduto, va considerata uno zombi.

Svuotata di mezzi. E di addetti. Risultano oggi solo 549 dipendenti diretti: 376 in meno rispetto all’organigramma (con 200 interinali chiamati a tappare buchi). Gli autobus non si guidano da soli. E le manutenzioni, l’amministrazione, i servizi all’utenza…


Cosa accade ora?. Lo vedremo. A scaldare i motori per l’assalto alla diligenza pare ci sia già una cordata denominata consorzio Cosmo, che raggruppa Sais Trasporti & Interbus (+ 7 loro controllate o aggregate). Ma il bando è europeo.

L’AST è sabotata dalla Regione: e nessuno se ne fa meraviglia, per non dire “scandalo”. In Sicily Park è la normalità. La bad company gli serviva!.

Dalle Acque al Trasporto pubblico, i semi avvelenati del peggior liberismo – neocoloniale e mercenario- producono i frutti marci di una Realtà che vede l’Isola del Tesoro ridotta a sgarrupata Colonia di saccheggio: “la Regione più povera e ignorante d’Europa!” (dati Eurostat e Ocse). C’è qualcosa che non va, vero?.

Ma Piovono Miliardi su Sicily Park!. Oltre ai giganteschi investimenti privati (e pubblici), soprattutto nel digitale, nell’estrazione di Gas e nelle FER (Fonti Energie Rinnovabili). E nella petrolchimica. Il Rifornimento di benzina d’Italia sarà anche la Batteria elettrica d’Europa. Il grande HUB con vista sulle Afriche.

Eccome se Piovono Miliardi su Sicily Park!. E si stanno moltiplicando come i pani e i pesci…50,80,100. Ed è anche vero che la “Sicilia”, tra le 300 regioni UE, riceve la dotazione maggiore di fondi europei in Italia ed è seconda in Europa solo all’Andalusia.

Ma per fare cosa?. E per chi?. Non per i Sonnambuli di Sicily Park…che camminano già sul loro “Ponte dei Miracoli”!.

11/12/2024. Mario Di Mauro -fondatore di TerraeLiberAzione.

credit: Mario Barresi (La Sicilia)
foto: a un incontro di TerraeLiberAzione su Infrastrutture utili e Sviluppo reale.