11° Cuncumiu di TerraeLiberAzione

24 Giugno 2022. Si è tenuta a PALERMO – a PALAZZO REALE- in forma seminariale, “a porte chiuse” e con ottimi risultati- la prima sessione dell’ 11° Cuncumiu della Comunità TerraeLiberAzione.

U Cuncumiu è un paziente percorso di verifiche e sviluppo del nostro “Cammino secolare”, che attiviamo ormai ogni 5-10 anni: per rielaborare e sviluppare nella Pratica una Sicilianità Razionale e Positiva nel Mondo del Secolo XXI.

Per “Caminari Addhitta”: e senza fari pruvulazzu, consapevoli che l’intera umanità non è necessaria alla Salute della Terra.

Stiamo lavorando –tra l’altro- per dare vita a una FONDAZIONE, ordinata da un CODICE semplice e profetico -> per 50 anni: catastrofi permettendo 🙂

Stiamo coinvolgendo un centinaio di intellettuali, professionisti e attivisti, sia della nostra Comunità che sostenitori di nostre iniziative. La Pratica seleziona i nostri Amici: inclusi deputati e sindaci, magistrati e docenti, banchieri e imprenditori, sindacalisti e “capi” di organizzazioni attive nel volontariato sociale ecc… E “semplici cittadini” volenterosi.

In Sicilia non esiste un “Popolo”, perché non esiste una “società civile” organizzata in una autentica CoScienza geo-storica e Politica connessa al Mondo del Secolo XXI.

Cerchiamo solo SICILIANI NUOVI: Qualificati e di Buona Volontà.

L’11° Cuncumiu avrà la sua sessione di sintesi in Autunno, a Catania metropolitana.

Ai lavori del Cuncumiu dedicheremo ampio spazio sul prossimo numero della nostra rivista di analisi scientifica e orientamento pratico.

Pani, Pacenzia e Tempu!.


dalla katabba di convocazione dell’11° Cuncumiu della Comunità TerraeLiberAzione. (gennaio 2022).

La nostra Madrepatria che viviamo nel Tempo è il Secolo XXI. Ed è un “campo di battaglia”.

La nostra Madrepatria che viviamo nello Spazio è il pianetino Terra. Ed è un “campo di battaglia”.

La nostra “patria civile” è la Costituzione repubblicana, con annessi e connessi: ed è un “campo di battaglia”.

La nostra “cittadinanza” si esercita nell’UE: ed è un “campo di battaglia”.

Non lo decidiamo Noi… il “campo di battaglia”.

E non servono a niente e a nessuno gli urli della demagogia populista: in ritardo storico di almeno 30 anni!* – I NO EURO! ITALEXIT! SICILEXIT!… Ci ricordano un “Carosello” anni Settanta che pubblicizzava l’amaro Cynar: seduto a un tavolo di bar al centro di un ingorgo automobilistico, l’attore Calindri, “contro il logorio della vita moderna”, urlava: “fermate il mondo, voglio scendere!”.

“Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione: la tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi” (Karl Marx).

Ma la nostra Madrepatria che viviamo nel Sintimentu si chiama Trinakria: è anch’essa un “campo di battaglia”, e in questo Tempo oscuro che avvolge nelle sue tenebre l’Isola del Sole appare perfino “un incubo avvolto in un mistero” …ma almeno vi “giochiamo in casa” e nessuno ce la potrà mai rubare, perché se te la riconquisti nella CoScienza, vivrà serena nel tuo Sintimentu, sicula concrezione di Cuore e Cervello.

Questa Madrepatria siciliana camìna addhitta, sulle Vie del Mondo e sulle gambe del Sicilianu Novu. Unnegghjiè!. Semu Simenza!. Ma non lo decidiamo Noi… il “campo di battaglia”. E niente “avventurismi”.

E’ la Sicilia a Fare i Siciliani. La Sicilia, che è spazio di civilizzazione ed eco-nazione storico-naturale. L’Arcipelago di Trinakria, che è stato per millenni catalizzatore e laboratorio di sintesi di etnie mediterranee: tra migrazioni, innesti e conflitti.

Riprendiamoci nella CoScienza la nostra Insularità geostrategica: non siamo né periferici né handicappati. Nè migliori, ma neanche peggiori di altri Popoli. (…)

Semu Siculi, Sikani, Sikeliani, Siqillyani, Sicilienses, Sicilian’s… Semu Siciliani. E abbiamo qualche problema, e si vede!. L’Isola del Tesoro è ridotta a Isola dei Poveri e svuotata dalla C.E.M. (Coercive Engineered Migration). (…)

Cosa ci manca?. Abbiamo tutto, il resto ci manca!. Il Sintimentu ci manca, sicula ed antica concrezione di Cuore e Cervello. Ci manca una moderna Identità post convenzionale (Habermas) consapevole di una geostoria millenaria, di cui non siamo solo gli eredi, ma l’eredità stessa: nella nostra biodiversità, il demos siciliano è un unicum incompreso a noi stessi. Sia chiaro: non siamo migliori di altri, ma certo non peggiori!.

Dobbiamo liberarci dall’ossessione tricolorata imposta a reti unificate e “non discendiamo dagli antichi romani” (Gramsci docet); ma vanno rottamate anche le banalità e insidie reazionarie di un certo “sicilianismo” vittimistico, una scoria della storia, una ideologia di riserva per avventurismi e riciclaggi di ogni tipo: incluse derive paramafiose ed eversive. Alla larga!.

Dobbiamo liberarci di una “borghesia mercenaria incapace di conquiste spettacolari” (Fanon), ma capace di vendersi all’asta global perfino i nostri Aeroporti!. Welcome in Sicily Park!. Benvenuti nell’Isola de-collata: senza Cielo, senza Ali. E senza Testa! (…)