Messaggio della Comunità TerraeLiberAzione al CONVEGNO INTERNAZIONALE “Percorsi di indipendenza in Europa” –di Palermo 31 marzo 2022.

Cari fratelli, care sorelle…

Che si discuta di “percorsi di indipendenza” è cosa buona e giusta.

Che se ne discuta anche in e da questa Sicilia italienata e perduta a sé stessa è atto di coraggio.

Che il principio di autodeterminazione dei popoli non goda di pacifica salute è evidente. Tanto più che il fallimento relativo della “globalizzazione” si manifesta nelle forme peggiori del ritorno allo scontro tra due presunti Mondi in Contesa, lanciati verso una ormai quasi inevitabile Terza Guerra Mondiale. Alziamo uno sguardo sul Mondo.

La Guerra dei Trentanni scatenata dal Regime di Washington e dai suoi vassalli europei contro la Russia ha trovato il suo tragico limes invalicabile nell’Autodeterminazione popolare in Donbass e Crimea.

La Guerra dei Trentanni scatenata dal Regime di Washington per ritardare il suo declino storico sta minando le ipotesi di “autonomia strategica” vaticinate da questa UE. E ci sta riuscendo. Contro la Russia si romperanno il collo: come Napoleone ed Hitler?. Vediamo.

“L’Ucraina non dovrà in nessun modo aderire a un’alleanza militare che Mosca percepisca come ostile a sé”. Chi lo sostiene?. “Putin”? No, Zbigniew Brzezinski, storico Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA e fondatore della Commissione Trilaterale -2014).

La Russia non è un wargames come lo furono l’Irak, la Jugoslavia, l’Afghanistan, la Libia… distrutti dalle Belve sanguinarie dell’Imperialismo atlantista.

Nelle nebbie della piccola guerra ucraina registriamo intanto lo spaventoso riarmo di Germania e Giappone. Ci mancavano solo loro!.

A prescindere: non esistono “crimini di guerra”. La Guerra è un Crimine. Tutte le Guerre. E la corsa al riarmo annuncia una Terza Guerra Mondiale. Sarà Armageddon?.

Lezione per l’Avvenire – Senza la Russia non c’è Europa. E senza Civiltà Europea non ci saranno autentici “percorsi di indipendenza”, che passano anche per le Macro-Regioni UE (seguiamo con attenzione “el procès” catalano, anche da Valencia).

E nel 1992 –come TerraeLiberAzione e insieme agli indipendentisti sardi e corsi- abbiamo prospettato attivamente una Macro-Regione delle Isole del Mediterraneo (col sostegno dei sindacati maltesi e non solo).

Una Macro Regione che guardava a Sud, all’Africa, oltre il Muro sull’Acqua: non siamo a Sud di nessun Nord! – siamo al centro del Mediterraneo: cruciale corridoio strategico del Sistema Mondo!”.

Questo era ed è il nostro secolare “campo di battaglia”: e vi stiamo collezionando sconfitte dalle quali impariamo a Fare meglio.

Ma quali “percorsi di indipendenza” la Storia rende praticabili?.

E per fare cosa?. Altri staterelli ottocenteschi?- o per liberarci dalle mille dipendenze che opprimono l’Umanità e devastano il Pianeta?.

Ma quali “percorsi di indipendenza” la Storia rende praticabili?.

Prendere appunti: che nella nuova Contesa globale anche il principio di autodeterminazione dei popoli verrà afferrato strumentalmente è quasi inevitabile. (…)

A prescindere, l’Idea di Europa va rigenerata, andando oltre gli Stati Nazione centralisti: stiamo vivendo una “crisi concettuale” terrificante!.

In questa krisis – nelle sue contraddizioni- si situano anche potenzialità positive per inediti “percorsi di indipendenza” … che impugnino anche il concetto di Autonomia radicale, declinato in una praxis produttiva di “liberazione dalle dipendenze” nell’apertura dialettica, critica e costruttiva, ai dati del Mondo.

Sia chiaro: nelle nebbie della Grande Contesa globale, anche il “principio di autodeterminazione” è un campo minato: occorre animare e sostenere solo “percorsi di indipendenza” che promuovano realmente la Dignità umana, nella critica attiva ad ogni forma di razzismo, xenofobia e discriminazione.

Che si discuta di “percorsi di indipendenza” anche in e da questa Sicilia italienata nell’anniversario dell’insurrezione del Vespro secolare –che non fu per niente una “rivolta antifrancese”- è cosa buona e giusta.

In Sicilia, in questa fase storica, un “Cammino di indipendenza” può avere il suo motore nello sviluppo delle nostre capacità tecno-civili e il suo carburante nell’elaborazione di una Identità siciliana post convenzionale nel Mondo del Secolo XXI.

Un “percorso di indipendenza” che coincide con una rigenerazione radicale della società siciliana attraverso la decolonizzazione dell’Immaginario siciliano: in alternativa all’”ossessione tricolorata”, ma anche contro il “sicilianismo” sterile e vittimistico: una ideologia reazionaria e spesso paramafiosa che va distrutta senza pietà, per il Bene di Tutti.

Un percorso di indipendenza in Sicilia –in questa fase storica- coincide con la costruzione di una Identità siciliana produttiva e post convenzionale nel Mondo del Secolo XXI. Ne riparliamo.

Pani, Pacenzia e Tempu!. Antudu!.

@ Palermo, 30/3/2022. La Comunità TerraeLiberAzione.