La “colpa” di Eva e il FEMMINICIDIO 2.0.

In apparenza, il femminicidio è un frutto marcio del Patriarcato millenario al tempo della sua sconfitta storica: “Eva la deve pagare!”. Sia chiaro: il Patriarcato ha perso, ma i suoi semi avvelenati si riproducono in terra post-moderna, in una palude di relazioni mercificate, in cui tutto può essere posseduto: anche la vita degli altri, anzi: delle Altre.

Il femminicidio 2.0 non è un tragico retaggio del passato, ma un suo evoluto seme avvelenato: un modernissimo OGM. Non è certo una esclusiva di “società arretrate”, tantomeno di quella esausta e tormentata Civiltà mediterranea (e siciliana) che sotto la crosta di un Patriarcato paranoico che occupava lo “spazio pubblico”, ha visto agire la Potenza di un Matriarcato perenne che dominava in silenzio le dimensioni private, tra un rosario e l’altro.

Il conflitto di genere è vita quotidiana: non può essere “abolito per legge”, ma “regolamentato” come un “campo di battaglia” in cui il Rispetto dell’Altra e/o dell’Altro devono farsi Codice d’Onore 2.0.

Da una riflessione notturna del caro Francesco, papa tormentato di una chiesa in crisi profonda (e che di misoginia potrebbe esplodere):

“Nella Bibbia, all’inizio, si legge quella frase terribile uscita dalla bocca del primo omicida, Caino, dopo che il Signore gli chiede dove sia suo fratello. Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Così parlano gli assassini: “non mi riguarda”, “sono fatti tuoi”, e cose simili. Proviamo a rispondere a questa domanda: siamo noi i custodi dei nostri fratelli? Sì che lo siamo! Siamo custodi gli uni degli altri! E questa è la strada della vita, è la strada della non uccisione”.

Custodi della Vita, della Terra, degli “Altri”. Non è poco!. “Non uccidere!” (Es 20,13). Non è poco!. Al resto ci penserà la “mutazione umana”… e lo Spirito Santo: se ha ancora tempo da perdere con noi Umani e con le nostre irredimibili “periferie esistenziali”. Amen.

Mario Di Mauro – www.terraeliberazione.net