L’infinita Trattativa Stato-Mafia?. O cosa?

Sosteniamo Il Centro studi Pio La Torre: “La nuova proposta di riforma del processo penale è un passo indietro nella lotta alla mafia!”.

“Un passo indietro di decenni nella lotta alla mafia e al contrasto al racket”. Così viene definita dal Centro studi Pio La Torre la proposta di riforma del processo penale elaborata dalla “commissione Lattanzi” in una lettera inviata alla ministra della giustizia, Marta Cartabia, ai presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, ai capigruppo di Camera e Senato, ai componenti della commissione giustizia delle due Camere e a quelli della commissione Antimafia.

“Al di là delle considerazioni tecnico – giuridiche sulla illegittimità costituzionale- impedire la partecipazione attiva al processo ad associazioni antimafia e antiracket che, grazie alla loro attività hanno stimolato la denuncia accompagnando le vittime nel lungo e travagliato percorso post denuncia, dando origine allo stesso processo, appare privo di logica e mortifica il ruolo fondamentale svolto dalle associazioni”.

La proposta di modifica è contenuta nell’articolo 1bis, sulla definizione di vittima di reato e sulla legittimazione alla costituzione di parte civile. In questo articolo si parla anche di escludere le associazioni dalla possibilità di costituirsi parte civile nei processi penali. Con una ricaduta anche simbolica nei Comuni a rischio infiltrazioni mafiose, come sottolinea il centro Pio La Torre: “La costituzione di parte civile dell’ente locale è un segnale forte e preciso di estraneità e avversione di tutta la collettività nei confronti del fenomeno mafioso”.

“Con la riforma – conclude la lettera del Centro Pio La Torre – si limita il ruolo di queste importanti realtà a quello di mero spettatore del processo privo di poteri, facendo venire meno la tutela degli interessi delle vittime di reato accompagnate nel difficile percorso di denuncia. Per questo ne chiediamo la revisione, per non indebolire la lotta contro la criminalità organizzata. Ci appelliamo a tutte le associazioni antimafia e antiracket perché questa richiesta venga condivisa e diffusa il più possibile”.

La Comunità TerraeLiberAzione –nel sostenere le buone ragioni del Centro Pio La Torre- ci tiene a manifestare la sua indignazione attiva verso una lunga deriva ipocrita, suicida e falso-garantista della “Lotta alla Mafia S.p.A. “-. Quanto alle false AntiMaf abbiamo visto lontano fin dal 1985.

@Palermo, 29 Giugno 2021. La Comunità TerraeLiberAzione.