Calati i manu dal “Reddito di Cittadinanza”!

Che il “Reddito di Cittadinanza” sia una necessità sociale, lo sosteniamo da un quarantennio (scripta manent). E in forme distorte –con epidemia di pensioni d’invalidità e pandemia di assunzioni clientelari nella “Pubblica Amministrazione”- in Terronia, il “RdC” c’è da almeno mezzosecolo.

Che il “Reddito di Cittadinanza” sia stato malconcepito, intrappolato in un meccanismo improduttivo e assistenzialistico, lo abbiamo detto subito.

Che vada agganciato a politiche attive del Lavoro è evidente a tutti: ed è questa la vera sfida da vincere. Ma se non esiste una vera Economia produttiva, di quale “incontro” tra Domanda e Offerta di Lavoro stiamo delirando?.

Intanto fissiamo un “punto fermo”: che il “RdC” venga mediaticamente criminalizzato –da massmedia miliardari e giornalistume mercenario- non lo accettiamo. La stessa INPS ha comunicato che le truffe non superano il 5% dei percettori. Se ci fosse solo il 5% di ricconi che evadono le tasse (miliardarie, altro che RdC!) non ci servirebbe neanche il “Recovery Fund”: che è un “salva-italietta” per salvare l’UE e dunque la Germania stessa nel Mondo del Secolo XXI (ma chi lo capisce?).

La Sicilia è una colonia secolarmente svuotata e saccheggiata delle sue risorse naturali (umane, in primis). L’Isola del Tesoro –con tanto di rendita geostrategica incassata da Forze esterne- è ridotta a Isola della Miseria, una riserva indiana di sradicati: mentali e fisici (emigrati e “scappati” in massa!).

La sicilietta italienata è condannata al suicidio storico, il suo metabolismo sociale è devastato, il suo Immaginario è una litania di “dominazioni” quasi tutte fantasiose: se applicassimo il “paradigma siciliano” alla storia inglese, Londra risulterebbe una colonia tedesca di Angli e Sassoni…per non dire delle Americhe o della…Lombardia!.

E non se ne esce correndo appresso a illusioni elettoralistiche neocoloniali e ciclici “salvatori della patria”. Si deve “cambiare testa”, per conquistare un punto di vista sulla Realtà all’altezza delle sfide, dei rischi e delle potenzialità che propone il Mondo del Secolo XXI. E’ tempo di alzare, sulle cose della vita e del Mondo, uno sguardo siciliano –realistico e radicato in una CoScienza millenaria. Ma chi dovrebbe farlo?. Al massimo si aggrappano alla zattera-zombi dello “Statuto” conquistato da noi indipendentisti nelle nebbie e sulle macerie della seconda Guerra Mondiale. Ne riparliamo.

A prescindere: NO! alla criminalizzazione classista e razzista del “Reddito di Cittadinanza”. In Sicilia servono: una Banca-una Fiscalità-una Moneta sociale… di Sviluppo: e si può fare!. E non avremo mai “governi amici” a Roma, né a Bruxelles. Sarebbe già sufficiente non averli nemici!. Arrusbigghjiativi!.
Il ritardo storico del Sistema-Sicilia si traduce ormai in una dozzina di record neri su scala europea: incluso il consumo di psicofarmaci. Non ci facciamo mancare niente: è suicidio coloniale assistito.

Mario Di Mauro – portavoce della Comunità TerraeLiberAzione.