Caos e Carte false nella Sicilia “colonia virus”.

Lo stress test della “Pandemia secolare” ha messo a nudo la Realtà, evidenziando criticità –ed errori sistemici- che non si superano con diversivi mediatici, né con pezze peggiori del buco… che imporrebbero, peraltro, dispersione di risorse (e aumento di turni già massacranti per il personale sanitario).

Non ci scordiamo che dai nostrani Palazzi dell’imprevidenza scatenavano il diversivo mediatico della CACCIA ALL’UNTORE, prima contro i giovani cinesi siciliani, poi contro gli EMIGRATI SICILIANI IN RIENTRO DI SALVEZZA, dopo contro le zattere dei migranti in fuga di salvezza … mentre la “SANITA’” era un BANKOMAT di INTRALLAZZI… Il processo “Sorella Sanità” è una bomba a orologeria: e speriamo possa esplodere illuminando la Verità, che abbiamo denunciato, da soli, a marzo, in pieno Lockdown!.

Ricordiamo che la “Sanita” siciliana –oltre le nebbie neocoloniali del rapporto Stato-Regione- è pagata 9 MILIARDI all’anno dai Siciliani: mezzo bilancio della Regione, ma anche un 20% del PIL reale dei Siciliani, depurato da petrolchimica&C.: l’Isola dei Malati!. Ma i “conti” vanno fatti bene: calcolando accise, imposte occulte, rendite geostrategiche! Altro che L.E.A.!.

Rileviamo intanto che il ritardo siciliano nella creazione di “posti in intensiva” –oltre che dall’imprevidenza del SSR- è stato determinato anche da oscure resistenze localistiche (vedi Acireale). Ma la rete ospedaliera catanese –se meglio razionalizzata- è di “livello tedesco”. Indietro non si torna!.

In Sicilia mancavano -già “in tempo di pace”- centinaia di medici e almeno 3500 infermieri. Insistiamo su questo punto: è inutile parlare dell’albero, quando non si vede il bosco!. Chiediamo aiuto a Cuba e alla Cina, ma non basterebbe comunque.

Sia chiaro: la Sanità siciliana –il SSR- ci costa 9 “autonomistici” miliardi all’anno, pagati dai Siciliani (malgrado si dica altro, spacciando una contabilità coloniale che nessuno denuncia!). E non servono rattoppi, né riesumazione di “lazzaretti” dismessi, peraltro in quartieri che necessitano di ben altro: palestre e piscine, scuole di danza e laboratori creativi, vita culturale… e anche dei buoni “pronto soccorso” a kmzero ci vogliono, ma senza scordarsi che i nostri Ospedali servono un milione di catanesi –e non solo; e dovevano peraltro essere meglio raggiungibili: dei grandi passi in avanti sono stati fatti negli ultimi decenni: chi ha la memoria corta se la rinfreschi!. Ci ricordiamo le carneficine ai pronto soccorso e nelle corsie e corridoi intasati dei vecchi “lazzaretti”!?. E gli interminabili viaggi in ambulanza, dai paesi su strade indecenti e poi… intrappolate nel traffico del centro-città!?.

Di buone intenzioni son lastricate le vie dell’Inferno. Un reparto razionale di terapia intensiva non è un albergo Covid per “quarantenati” senza sintomi, ma presuppone un contesto adeguato, deve avere intorno un Ospedale completo. Un reparto razionale di terapia intensiva e rianimazione, in generale, è situato a due passi dalle sale operatorie: cardio, onco…con o senza “coviddi”!. CR7 –da solo- perderebbe anche contro una squadretta di serie D!.

Un reparto razionale di terapia intensiva non è un “deposito di corpi esausti”. In una struttura delocalizzata, dismessa e “recuperata” in forma più o meno temporanea, puoi creare uno spazio di Cura per malati non gravi, per decongestionare gli Ospedali… o un punto di primo soccorso, ma non un Covid Hospital!.

Quanto al presunto “risparmio”: un posto letto in intensiva non è un posto letto in un albergo: costa 150.000 euro di sole attrezzature, e per una decina di “posti in intensiva” si presuppone il lavoro 24h di medici, infermieri e tecnici…e la disponibilità di ambulanze in urgenza 24h e così via.

Per appena 10 “terapie” occorrono almeno 40 operatori. E qui mancano perfino gli autisti di ambulanze!. Si “requisiscano” piuttosto –per ragioni di urgente e pubblica utilità- gli spazi necessari nelle cliniche private; o le si imponga una tariffa standard, evitando il mercato delle vacche nelle nebbie dei soliti intrallazzi di… “Sorella Sanità”!. Invitiamo le Procure ad attenzionare: per troppi le Emergenze sono un bankomat affaristico, sulla pelle e sul dolore della gente. A prescindere, l’Emergenza – peraltro gonfiata a dismisura da errori sistemici- è spesso cattiva consigliera. E sorvoliamo sulla tempistica delle gare d’appalto.

I nuovi e moderni Ospedali di Catania costituiscono una conquista sociale: e vanno sviluppati, ma la Salute va de-ospedalizzata. A Catania non mancano le “strutture ospedaliere” essenziali, certo migliorabili, ma ora le abbiamo. Semmai…u suprecchiu è comu u mancanti!. Manca invece –come altrove- una visione territoriale e domiciliare della Salute: la rete di USCAT e la riqualificazione-rifunzionalizzazione dei medici di base: che rivendichiamo da anni!. E manca l’educazione alla Salute. Quanto alle strutture di servizio per la de-ospedalizzazione si potrebbe recuperare il dismesso Santo Bambino, questo si. L’ex Santa Marta? Va demolito!. L’ex OVE, va socializzato per curare l’asfissia culturale di mezza città, che è peggio del Covid19!.

In questo CAOS si deve restare lucidi. Ogni Parola e ogni Azione vanno costruite nella Scienza e nella Co-Scienza. Dobbiamo dare il meglio di noi stessi, anche ponendoci le domande giuste: per esempio: ma chi e come sta “trattando” con Pfeizer & Altri per l’acquisto MILIARDARIO di VACCINI?. Siamo al solito Caos del Capitale (Big Pharma) nella Palude del Mercato globale: al Tempo del Covid 19 e dei suoi miracolosi vaccini. Gli Stati medievali fanno il resto. E’ Caos che evidenzia una spaventosa “crisi di direzione dell’Umanità” (Trotskij). Ora va in scena l’Assalto alla Diligenza tedesca del “Recovery Fund”?. Si scorderanno presto che la “Pandemia secolare” è appena agli inizi: Madre Terra è in rivolta.

@ La Comunità TerraeLiberAzione.